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Caro energia, bar e ristoranti restano chiusi

La protesta dei commercianti andrà avanti una settimana se la società che fornisce l’energia elettrica non darà un segnale di apertura. Cna si rivolge all’antitrust
La serrata di bar e ristoranti a Giglio porto

ISOLA DEL GIGLIO. Il sole del 1° novembre ha baciato l’isola del Giglio. Che ha risposto però a questo prolungamento dell’estate fino alla giornata di Ognissanti con la serrata di bar e ristoranti. Nessun locale aperto, a porto. E i turisti che ancora frequentano la Maremma e l’isola, si sono dovuti adeguare a una protesta che non poteva più essere rimandata. Protesta spiegata attraverso i cartelli che sono stati affissi sulle porte chiuse dei locali.

Avrebbero fatto affari d’oro i bar e i ristoranti dell’isola se fossero rimasti aperti: ma il caro energia e il costo all’ora del kw, passato da 0,32 a 0,53 centesimi in un trimestre, non ha lasciato scelta ai commercianti. Che hanno abbassato le saracinesche. Le uniche rimaste aperte sono state quelle dei generi alimentari, dalle 10 alle 13, per permettere soprattutto agli anziani che vivono sull’isola di acquistare beni di prima necessità.

Una settimana con le saracinesche abbassate

È stato il Consorzio delle imprese dell’isola del Giglio a fare da capofila della protesta mentre Cna Grosseto ha inviato anche una segnalazione all’antitrust. Una protesta che proseguirà per tutta la settimana, se non ci saranno segnali di apertura da parte della Sie, la società che gestisce l’energia elettrica sull’isola dove arriva ancora con il traghetto.

«Il costo esorbitante del kw/h da pagare nel quarto trimestre 2022, ottobre -dicembre pari ad euro 0,534 – spiegano al Consorzio, in ulteriore aumento sul terzo trimestre 2022 che prevedeva un costo pari a 0,311, ha portato a questa decisione, che ha avuto nel Consorzio imprese il soggetto capofila. Una decisione certamente dolorosa da parte dei promotori, ma frutto di una lucida scelta intrapresa nella vana attesa di un segnale».

La disponibilità che veniva assicurata dalla società infatti, ad oggi sarebbe rimasta lettera morta: le bollette sono ulteriormente aumentate e metodi di pagamento sono rimasti gli stessi, quelli che non tengono conto di alcuna situazione di forte criticità.
«Se la situazione non cambierà – spiegano ancora dal Consorzio – non si escludono per il periodo futuro ulteriori decisioni drastiche. Da registrare che è la prima volta che avviene un fatto del genere: ognuno tragga le conseguenze che ritiene giusto trarne. In attesa di tempi migliori per tutti, tutte le attività partecipanti si scusano per i disagi creati».

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