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Caos in consiglio. Consigliera di opposizione salva la maggioranza

4 assenti in maggioranza, la minoranza lascia l’aula, ma Rita Bernardini garantisce il numero legale. L’opposizione: «Così ci rimette la città»
I banchi della minoranza vuoti in consiglio comunale a Grosseto
I banchi della minoranza vuoti in consiglio comunale a Grosseto

GROSSETO. Mattinata di caos in consiglio comunale a Grosseto. Il numero legale (16) è stato raggiunto solo perché la consigliera di minoranza, gruppo misto, Rita Bernardini, ha scelto di restare seduta quando i colleghi di opposizione si sono alzati.

Mancavano, in maggioranza, quattro consiglieri: 3 di Fratelli d’Italia  (Paolo Serra, Francesca Pepi e Annalisa Manzo) e uno della Lista del sindaco (Alessandro Bragaglia). Mancava anche Giacomo Cerboni, che però da qualche settimana è passato al gruppo misto di minoranza.

A quel punto la minoranza ha deciso di abbandonare la seduta. Così gli assenti sono risultati 16, essendo usciti in 11 (Valerio Pizzuti, Daniele Bartolini, Leonardo Culicchi, Ciro Cirillo, Cecilia Buggiani, Gabriella Capone, Stefano Rosini, Manuele Bartalucci del Pd, Carlo De Martis, Marilena Del Santo e Giacomo Gori), e il numero legale è stato salvato da Rita Bernardini (gruppo misto di minoranza).

La consigliera Rita Bernardini rimasta da sola sui banchi dell'opposizione
La consigliera Rita Bernardini rimasta da sola sui banchi dell’opposizione

Il segretario ferma il conteggio: «Cerchiamo di essere seri»

Che non sarebbe stata una mattinata normale si è capito quando il segretario comunale, Simone Cucinotta, ha iniziato a fare l’appello. Ai primi assenti in maggioranza, i consiglieri di minoranza hanno iniziato a rimettersi i cappotti ed a lasciare l’aula.

Così il segretario ha tentato di riportare un po’ di ordine nell’aula.

«Non si capisce bene chi c’è e chi esce – ha detto il segretario -. Qualcuno non risponde, altri stanno uscendo, è una grande confusione. Fermiamoci 5 minuti, chi vuole uscire esca, poi rifaccio l’appello».

E qui è scoppiata la prima polemica: «Il segretario non può interrompere la seduta» hanno detto dalla minoranza. Lui ha subito risposto: «Il consiglio inizia quando finisco l’appello. Ho solo sospeso il conteggio, siamo seri».

Al secondo conteggio i numeri sono stati chiari, 16 assenti e 16 presenti. Numero legale salvo per un soffio.

I consiglieri di opposizione escono dall'aula del consiglio
I consiglieri di opposizione escono dall’aula del consiglio

L’opposizione: «Questa maggioranza non sta più in piedi»

La minoranza è uscita per far scoppiare il caso. Che, secondo i vari esponenti dei gruppi di opposizione, è legato ai malumori in maggioranza.

«Non si può sostenere sempre la maggioranza – dicono Culicchi, Rosini e Bartolini del Pd -. Stamani erano in esame tutti temi proposti da giunta e maggioranza. Se non interessano a loro, non vediamo perché dobbiamo essere noi a consentire lo svolgimento dei lavori».

«A quanto pare – dice Carlo De Martis, Grosseto Città Aperta – non c’è una linea politica condivisa. 3 assenti su 8 di Fratelli d’Italia non sono un caso. Non hanno interesse a rompere la coalizione, questo è evidente, ma non hanno la coesione per andare oltre l’ordinario. Ci sono troppe tensioni interne. E a rimetterci è la città».

«Il problema è evidente oggi – aggiunge Giacomo Gori – ma nelle commissioni preparatorie va ancora peggio. La maggioranza è sempre assente in gran numero, i presidenti devono chiamare più volte per tenere in piedi il sistema. Ed è sintomatico che si possa fare il consiglio solo grazie a una consigliera che, pur sedendo nei banchi dell’opposizione, è evidente che sostiene questa maggioranza».

Il comunicato della minoranza: «Assenze non casuali»

La minoranza ha poi diffuso un comunicato sull’accaduto, firmato da Davide Bartolini, capogruppo Partito Democratico, Carlo De Martis, capogruppo Grosseto Città Aperta, Giacomo Gori, capogruppo Movimento 5 Stelle e Valerio Pizzuti, capogruppo Italia Viva

«Nel consiglio comunale di questa mattina si è consumato l’ennesimo episodio della crisi politica che affligge la maggioranza, con assenze consistenti – e certo non casuali – specialmente nel gruppo di Fratelli d’Italia che hanno lasciato il sindaco senza il numero legale per approvare le proposte degli assessori di Forza Italia e Lega e pure un ordine del giorno dei consiglieri di Forza Italia e Nuovo Millennio. I lavori hanno potuto svolgersi solo grazie alla stampella fornita dalla consigliera Bernardini, eletta nel Pd salvo poi accasarsi, di fatto, tra le fila della maggioranza di destra».

«Una situazione che riteniamo non più tollerabile» – dichiarano unitariamente i capigruppo di tutte le forze di opposizione.

«La maggioranza non esiste più o, meglio, è nominale» – afferma il capogruppo del Partito Democratico Davide Bartolini.

«Esiste nel parlare comune ma nella concretezza che serve per amministrare bene una città la maggioranza è eterea, una comparsa. Nelle commissioni, dove si discutono mozioni ordine del giorno e delibere, là dove nello specifico delle varie deleghe si costruisce il percorso amministrativo, i consiglieri della maggioranza marcano sempre visita, più di una volta interi gruppi consiliari non hanno un rappresentante».

«In consiglio comunale il senso di responsabilità non subisce sussulti ed anche stamani per potere procedere ai lavori ha dovuto chiedere soccorso a chi occupa lo scranno di opposizione alla bisogna, pronta a sorreggere una maggioranza che occupa i posti sedere a macchia di leopardo per sembrare più numerosa. Siamo stanchi di prenderci sempre il peso greve della loro mancanza di responsabilità, oggi siamo usciti e da ora in poi lo rifaremo in consiglio e nelle commissioni.  Alla fine, la nostra assenza diventa l’unico sistema di educazione civile che possono capire».

De Martis: «Siamo al punto di non ritorno»

«È chiaro» – rimarca Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta – che la crisi politica in seno alla maggioranza ha superato il punto di non ritorno. Aperta due anni fa da Nuovo Millennio, prima forza politica a lasciare il gruppo del sindaco, si è poi consumata con le lacerazioni interne alla Lega ed infine con l’uscita dalla maggioranza del consigliere Cerboni. Ogni consiglio comunale è ormai uno spettacolo avvilente, fatto di colpi bassi tra i componenti della maggioranza impegnati più a boicottare il lavoro dei propri (ex) alleati, anziché contribuire al buon funzionamento della macchina amministrativa. Un tutti contro tutti che dimostra l’irresponsabilità di questa classe di governo, sindaco in testa, ormai spettatore passivo privo di alcun interesse per il futuro della nostra comunità».

«Ormai diversi consiglieri di maggioranza non partecipano alle sedute consiliari – insiste il capogruppo del Movimento 5 Stelle Giacomo Gori. Troppe sono le assenze, a tal punto da non esser più di natura occasionale, ma politica. È evidente che le divergenze coinvolgono temi, programmi, strategie ma, soprattutto, dove mettere i soldi, a quale assessorato darli. Consapevoli di non voler arrivare a far cadere la consiliatura, si spingono fino al limite estremo, senza mai valicarlo, e questo provoca molte difficoltà all’amministrazione comunale, ergo i cittadini».

Gori: «Bernardini dica alla cittadinanza da che parte sta»

«Se oggi il consiglio comunale si è comunque tenuto è grazie alla presenza della collega Rita Bernardini, ex Pd, passata al gruppo misto di minoranza. Difatti, oggi non erano iscritti all’ordine del giorno temi suoi o di altre forze di minoranza ma la collega, contrariamente a tutti gli altri consiglieri di minoranza, ha deciso di essere la sola a far sì che il numero legale fosse garantito, come se appartenesse alla maggioranza. Ma è così? Lo spieghi ai cittadini, ai suoi elettori. Credo meritino di saperlo. Sarebbe tutto più semplice, anche per noi, suoi colleghi».

Sulla stessa linea Valerio Pizzuti, capogruppo di Italia Viva: «La maggioranza non c’è più, che a far il pesce in barile prima o poi si finisce al mercato: questa mattina il consiglio comunale ha raggiunto infatti il numero legale solo grazie alla presenza di Rita Bernardini, consigliera di minoranza. Che nella maggioranza ci sia crisi si è più volte detto e questa mattina si è toccato con mano. Portare a conoscenza la cittadinanza dei reali problemi che agitano la maggioranza ritengo sia un atto di coraggio e dignità nei confronti degli elettori che si sono espressi in favore dell’attuale amministrazione».

«Il messaggio di lacerazione che è partito questa mattina dalla sala del consiglio è particolarmente pesante perché è avvenuto nel giorno in cui si celebra la festa della Toscana, ricorrenza che non deve essere solo un momento di ricordo, ma anche l’invito a che il senso civico che questa ricorrenza esprime sia la guida per le nostre scelte quotidiane, come amministratori che come cittadini».

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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