GROSSETO. La vicenda risale al novembre 2019, ora è arrivata la sentenza. Nel novembre di quell’anno, infatti, i carabinieri forestali sequestrarono 33 cani da un allevamento a Ribolla.
Gli animali erano tenuti in box privi di cuccia, esposti alle intemperie e con ciotole per l’acqua non idonee. I cani, tra cui diversi di razza labrador e corso di diverse età, furono dati in custodia giudiziaria al canile convenzionato di Roccastrada.
Tramite la propria sezione locale, Lndc animal protection si attivò subito per sporgere denuncia e seguire da vicino le sorti di questi poveri cani. L’associazione aveva ricevuto numerose segnalazioni: il proprietario dei cani oltre ad essere una sorta di carceriere continuava a vendere animali senza pedigree.
Dopo il sequestro la Lndc fu ammessa come parte civile a un processo che è arrivato a sentenza.
L’arresto e 4mila euro di multa
Proprio ieri, 7 settembre, è infatti arrivata la sentenza di primo grado contro l’allevatore. È stato condannato a 4 mesi di arresto, oltre al pagamento di 4mila euro di risarcimento danni alle parti civili e delle spese legali. I cani sono stati sottoposti a confisca e i box in cui erano custoditi dovranno essere distrutti.
La preoccupazione per la sorte degli animali comunque non finisce qui.
«Quello che ci interessa di più adesso è poter provvedere a dare un nuovo futuro a questi poveri animali, che in passato hanno sofferto e ne portano addosso i segni – Piera Rosati, presidente Lndc animal protection – Molti di loro, infatti, sono fobici e traumatizzati e hanno bisogno di un recupero per essere aiutati ad affrontare la vita in maniera più serena, magari in una famiglia amorevole e quindi faremo di tutto per raggiungere questo obiettivo».
La sentenza è di primo grado e quindi ancora soggetta a possibili modifiche in fase di eventuale appello.
«Nell’ultimo periodo c’è stata una escalation a livello nazionale di casi di violenze e maltrattementi sugli animali e siamo molto impegnati, ma ovviamente saremo presenti anche in quella sede per fare tutto il possibile affinché non si torni indietro su una decisione che permette a dei cani che hanno sofferto di avere una nuova possibilità di essere sereni – dice Michele Pezone, responsabile diritti animali Lndc animal protection – Per ora comunque siamo soddisfatti della vittoria portata a casa per dare giustizia a degli animali vittime di una mentalità che li vede solo come beni da cui trarre profitto».
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