Grosseto, cambia la gestione degli steward in centro storico: cosa fanno e perché sono utili | MaremmaOggi Skip to content

Grosseto, cambia la gestione degli steward in centro storico: cosa fanno e perché sono utili

Il servizio passa dalla Master Security Service alla Trecentosessantagradi di Alessandro Rovani: prevenzione, mediazione e sicurezza urbana
Un gruppo di steward della Trecentessessantagradi di Alessandro Rovani durante un servizio ad Orbetello
Un gruppo di steward della Trecentessessantagradi di Alessandro Rovani durante un servizio ad Orbetello

GROSSETO. Cambia la gestione del servizio di steward privati nel centro storico di Grosseto.

Da stasera, venerdì 19, il servizio passa dalla Master Security Service alla Trecentosessantagradi di Alessandro Rovani, segnando una nuova fase per il presidio serale legato al progetto di prevenzione della cosiddetta mala movida.

Il cambio avviene dopo dodici mesi di attività svolti dalla Master Security Service, che aveva operato in accordo con Comune di Grosseto, prefettura, questura e forze dell’ordine.

La chiusura dell’esperienza della Master Security Service

A tracciare un bilancio è Sebastiano Graziosi, titolare della Master Security Service:

«Termina dopo 12 mesi la nostra grande ed entusiasmante esperienza di stewarding per il servizio di “mala movida” (street tutor) per le vie del centro cittadino, in accordo con le istituzioni tutte. È stata una grande opportunità per rendere un servizio utile alla collettività, con un bilancio oltremodo positivo».

Graziosi ringrazia gli operatori impiegati nel servizio, sottolineando la complessità del lavoro svolto e la collaborazione costante con le forze dell’ordine, nel rispetto delle cosiddette regole d’ingaggio:

«Un’esperienza lavorativa unica, da precursori di un’attività che probabilmente diventerà un importante aspetto del nostro lavoro futuro, sempre improntata alla prevenzione e mai all’eccesso».

Tre street tutor della ;aster Security in via Garibaldi a Grosseto
Tre street tutor della Master Security in via Garibaldi a Grosseto

Il passaggio alla Trecentosessantagradi

Da questa sera il servizio viene affidato alla Trecentosessantagradi, società guidata da Alessandro Rovani, che chiarisce il ruolo degli steward e il loro inquadramento normativo:

«Vorrei chiarire che gli steward non sono solo utilizzabili negli stadi. La normativa nazionale è figlia di una legge regionale dell’Emilia Romagna, poi applicata su tutto il territorio nazionale».

Un punto importante, spesso oggetto di equivoci, che distingue nettamente la figura dello steward da quella delle forze dell’ordine.

Il giubbotto che sarà indossato da stasera dagli street tutor
Il giubbotto che sarà indossato da stasera dagli street tutor

Cosa dice la legge: chi sono e cosa fanno gli steward

La figura dello street tutor o steward urbano nasce all’interno delle politiche di sicurezza integrata, che puntano sulla prevenzione, sulla mediazione dei conflitti e sulla presenza visibile sul territorio.

Secondo la normativa di riferimento: gli steward non svolgono funzioni di polizia, non possono identificare, perquisire o sanzionare e non sostituiscono polizia municipale o forze dell’ordine.

Il loro compito principale è quello di: favorire l’ordinato svolgimento della vita notturna, prevenire situazioni di conflitto, dialogare con cittadini e frequentatori del centro e, anche, segnalare eventuali criticità alle forze dell’ordine.

Prevenzione e mediazione, non repressione

Il valore aggiunto degli steward sta nella presenza costante e riconoscibile, capace di disinnescare tensioni prima che degenerino. La loro azione si concentra su rumori e schiamazzi, consumo eccessivo di alcol, comportamenti molesti o incivili e, anche, supporto informativo a residenti e turisti.

Un lavoro che si inserisce nel concetto di sicurezza urbana partecipata, dove la prevenzione è affiancata al controllo tradizionale del territorio.

Perché il servizio è utile al centro storico

Il centro storico di Grosseto, soprattutto nei fine settimana, è un punto di forte aggregazione serale. In questo contesto gli steward rappresentano un filtro tra movida e residenti, un supporto operativo per la polizia municipale, un presidio di prossimità capace di intervenire prima che nascano problemi.

Il cambio di gestione non modifica quindi la filosofia del servizio, che resta orientata alla prevenzione, al dialogo e alla convivenza civile, elementi chiave per gestire la vita notturna senza ricorrere esclusivamente a strumenti repressivi.

Continuità del servizio e nuova fase

Con il passaggio alla Trecentosessantagradi si apre una nuova fase per il servizio di stewarding in centro storico. L’obiettivo resta lo stesso: garantire sicurezza, vivibilità e rispetto delle regole, accompagnando la movida senza criminalizzarla.

Un modello che, negli ultimi anni, sta trovando sempre più spazio nelle città italiane come risposta equilibrata alle esigenze di residenti, commercianti e giovani.

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