Bruciano i cassonetti: «E non è la prima volta» | MaremmaOggi Skip to content

Bruciano i cassonetti: «E non è la prima volta»

È andata bene, perché i secchioni sono in mezzo a un parcheggio e non c’erano macchine lì vicino. Lì accanto abita il sindaco
I secchioni bruciati

MASSA MARITTIMA. «Stanotte sono tornato a casa poco dopo le 8 di sera e i secchioni c’erano, stamani, 12 ore dopo, non c’erano più», così racconta Alessandro Tassoni, abitante nella zona alta di Massa Marittima denominata la camilletta.

Infatti dei secchioni rimane ben poco. Alessandro, che abita lì vicino, quando si è trovato a passarci davanti per andare a lavoro, ha pensato che li avessero tolti: «A colpo d’occhio, vedendo il bosco dietro, ho pensato che li avessero rimossi, poi mi sono avvicinato, e mi sono reso meglio conto che questi secchioni erano proprio bruciati totalmente».

Alessandro racconta che non è stata la prima volta che viene “attentata la vita” a questi secchioni, e si immagina cosa potrebbe essere stato a bruciare tutto «Purtroppo erano già capitati casi simili, le volte precedenti eravamo riusciti a salvarli. Alla terza volta (questa) sono presi fuoco nella notte, e non siamo riusciti ad intervenire. La prima volta, qualche anno fa, notai che c’era della cenere dietro ai secchioni e riuscìì a cogliere il principio di incendio, spegnendo subito tutto con dell’acqua. La seconda volta, nel febbraio del 2019, lo ricordo bene, ci mancò davvero poco»

I secchioni nel febbraio 2019

«Feci un brevissimo video per documentare appena notai del fumo – racconta Alessandro – e iniziai a portare secchi d’acqua. Secchio dopo secchio, la plastica del serbatoio che contiene la spazzatua, si deformò un po’ per il calore, ma il fuoco si spense. Io penso che anche questa volta sia stata depositata all’interno dei secchioni della cenere non spenta, magari della solita persona, perché capita sempre la stessa cosa e sempre qui, che bvenga qalcuno da lontano lo vedrei improbabile»

Stamani, 2 febbraio, precisa Alessandro «Sono passati degli ausiliari del traffico e anche con loro abbiamo potuto notare che è davvero andata bene, perché i secchioni sono in mezzo a un parcheggio e non c’erano macchine lì vicino. Doppiamente bene perché a due passi inizia un’area boschiva».

Quello che rimane dei secchioni bruciati

Il sindaco Marcello Giuntini, abita lì vicino, e conferma: «Si, in anni passati c’era stato qualche principio di incendio purtroppo. Escluderei comunque la matrice dolosa sia nei precedenti che in questo, penso anche io ad una scorretta interpretazione di come  e per cosa si adoperano i cassonetti. La prima segnalazione all’ufficio tecnico del comune, e di conseguenza alla polizia locale, l’ho fatta proprio io stamani. Molto probabilmente delle ceneri non spente sono state depositate dentro ai cassonetti dell’indifferenziato, lì hanno trovato del materiale che ha aiutato a sviluppare le fiamme e così i cassonetti sono iniziati a bruciare fino a consumarsi su se stessi. Spero che il colpevole o i colpevoli riflettano sul danno arrecato alla collettività. I secchioni saranno ripristinati al più presto possibile».

 

 

 

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