Basta liti, dall'avvocato per fare pace | MaremmaOggi Skip to content

Basta liti, dall’avvocato per fare pace

Ri.prov.iamo è il primo progetto in Italia che promuove la mediazione per risolvere i conflitti tra le persone senza arrivare alle aule del tribunale
Da sinistra Roberto Cerboni, Giuliana Romualdi, Alessandro Oneto, Maura Mordini e Donatella Bigozzi

GROSSETO. Arriva un nuovo progetto “Ri.Prov.iamo“, creato dall’Ordine degli avvocati di Grosseto, che prova a mediare nei conflitti che nascono fra le persone. Che riguardi una discussione fra condomini oppure un conflitto che nasce da situazioni più gravi.

Il progetto parte da un patto d’intesa fra l’Ordine degli avvocati, l’Università di Siena e la Provincia di Grosseto, queste istituzioni si impegneranno nell’applicare la giurisprudenza riparativa, che può essere utilizzata per trovare la serenità dopo aver subito delle ingiustizie.

«Speriamo che Ri.Prov.iamo abbia una durata maggiore di 5 anni, visto che è un progetto sperimentale – dice Donatella Bigozzi, segretaria e affari generali della Provincia -il presidente Francesco Limatola, ha scelto di approvare subito l’accordo e di fornire ai promotori del progetto una stanza nel palazzo Aldobrandeschi».

Lo scopo del progetto è migliorare la vita del cittadini. «Rimuovere i conflitti vuol dire anche rimuovere tutti i danni personali che causano – dice Maura Mordini, professoressa di giurisprudenza all’università di Siena – Ci impegneremo nella formazione dei professionisti, per poi dare una concretezza a questo patto d’intesa».

La giurisprudenza riparativa

La giurisprudenza riparativa è quella parte del diritto che si occupa della risoluzione dei conflitti attraverso la mediazione. «È un nuovo approccio verso le controversie, le parti si confrontano fra di loro e si ascoltano. Proveremo a trovare un accordo e non cercheremo chi ha torto o chi ha ragione – dice Giuliana Romualdi, avvocata – E questo purtroppo non fa parte della nostra cultura, ma c’è l’esigenza di trovare un nuovo modo per gestire il conflitto».

«Ho avuto l’idea di creare questo progetto mentre ero nel carcere di San Giminiano, per un altro progetto dedicato alla riabilitazione del detenuto – continua – E allora ho cercato di trovare un modo per risolvere i conflitti fra le persone anche fuori da una struttura penitenziaria».

Soddisfatto anche il presidente dell’Ordine degli avvocati, Alessandro Oneto. «La legge ha un vuoto normativo nella giurisprudenza riparativa. Nonostante la Cartabia – dice – noi ci impegniamo a provare a colmare questo vuoto. Partiremo da convegni e seminari per diffondere una cultura riparativa, per poi aprire il servizio al pubblico. Le persone potranno rivolgersi ad un mediatore imparziale per risolvere il conflitto».

Ri.Prov.iamo e il suo ruolo sociale

Il progetto nasce dalla volontà di creare un servizio volto ad aiutare la collettività. «La parte fondamentale di Ri.Prov.iamo è rimuovere il disagio che nasce dai conflitti, che esso sia sociale o personale – dice Oneto – Questo progetto non ha a che fare con l’esecuzione delle pene, ma con una riconciliazione fra presunto carnefice e vittima, in modo che entrambi possano riprendere la propria vita in mano».

Questo è un progetto unico in Italia. «Sono molto soddisfatto di partecipare a Ri.Prov.iamo, perché colma un vuoto lasciato dalla legge Cartabia – dice Roberto Cerboni, consigliere dell’Ordine degli avvocati – Faremo parlare le due parti senza schieramento, l’obiettivo è introdurre delle soluzioni al conflitto su un piano di parità».

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