GROSSETO. Quando navighi tra gli scaffali con il carrello pieno come un bilico ecco la voce: «Avvisiamo la gentile clientela che non è possibile pagare con carta di credito e bancomat». Trainando la spesa pensi che il disguido si risolverà in pochi minuti. Spunti l’ultima voce della lista, ti avvicini alle casse.
Il settore è in fibrillazione. Di nuovo la voce ricorda l’inconveniente, è passato un quarto d’ora. Molti carrelli sono abbandonati, i proprietari sono andati verso l’unico bancomat del Maremà targato Monte dei Paschi di Siena. In tasca hai pochi spiccioli, speri che il guasto alle linee telefoniche – così viene spiegato il malfunzionamento – duri ancora poco. Troppo ottimismo.
Bancomat guasti, c’è chi lascia la spesa
Il ritorno dallo sportello bancario è ancora più crudo. «Ho chiesto 100 euro, ne sono usciti solo 50. Avrei dovuto fare una nuova operazione, ma non essendo cliente di questa banca, mi sarebbero stati addebitati 4 euro di commissioni. Sapete che faccio? Lascio tutta la spesa e me ne vado». La signora si allontana lanciando lapilli e lava. Il signore rincara la dose: «Sospetto che ci possa essere un accordo tra banca e supermercato».
Resti in silenzio ad ascoltare il dissenso della gente, decidi di andare a prelevare al tuo istituto. Dopo quasi un ora ritorna la voce: «Comunichiamo alla gentile clientela che adesso è possibile pagare con le carte elettroniche».
Di ritorno dal prelevamento, che è durato una eternità tra il traffico, parcheggio e coda al bancomat della tua banca, fermo sulla porta d’ingresso, risenti le parole lanciate dal governo: «Incentiveremo l’uso della moneta elettronica potenziando tutti gli strumenti legati a questo essenziale dispositivo».
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