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Banche: gli sportelli continuano a chiudere

In Toscana sono sempre di più i Comuni senza né filiali né bancomat, nella provincia di Grosseto dal 2015 sono “spariti” 32 sportelli bancari
Bancomat
Salgono da 9 a 11 i comuni senza né filiali bancarie né bancomat

GROSSETO. In toscana aumenta l’emorragia degli sportelli. Crescono i Comuni senza una banca di riferimento.

A farlo notare è Cgil Toscana: ha evidenziato una tendenza regionale che ha messo in allarme il sindacato. Colla anche il numero di dipendenti: il calo in Toscana sarebbe più accentuato rispetto ai dati nazionali. «La situazione è grave, penalizza i territori e i cittadini» – dice Paolo Cecchi (Fisac Cgil Toscana).

A Grosseto “tutto bene”

Nonostante la recente notizia della prossima chiusura della filiale Intesa Sanpaolo a Marina, il panorama nella provincia di Grosseto risulterebbe più confortante rispetto a quello delle altre province della Toscana.

Nel periodo 2021-2022 la provincia di Grosseto è rimasta con la solita media di 53 sportelli ogni 100.000 abitanti. La Cgil fa notare che al 31 dicembre 2022 c’erano 116 sportelli in provincia, invariati rispetto all’anno precedente.

Visto in prospettiva più ampia però, anche Grosseto non è propriamente un’eccezione. Tra il 2015 e il 2022 infatti gli sportelli in provincia sono calati del 21,6% (erano 148).

La tendenza porta il segno meno in tutte le province della Toscana, lo dicono gli ultimi dati di Banca d’Italia. Dal 2021 al 2022 in regione si sono persi 57 sportelli bancari (-3,5%), dal 2015 sono 697 (-30,7%).

La maggior parte di questi sono su Firenze (14), ma è Arezzo la provincia con la variazione negativa più alta (-5,88%, ovvero 9 sportelli).

Il numero di sportelli ogni 100mila abitanti, nel 2021 in Toscana erano 44, nel 2022 43 (-2,2%). In questa classifica, la provincia con la variazione negativa più alta (-6,5%) è Livorno, che passa da 46 sportelli per 100mila abitanti a 43.

Aumentano i comuni non “bancati”

In crescita sono anche in Comuni che non hanno né filiali bancarie né sportelli atm/bancomat: si passa da 9 a 11, entrano nel gruppo altri due comuni di aree interne come gli aretini Chiusi della Verna e Badia Tedalda.

Idati di Banca d’Italia certificano che oltre agli sportelli crollano anche i dipendenti bancari. In Toscana il calo è più accentuato rispetto al dato italiano. Infatti, nel 2021 in Toscana erano 20.560 e in Italia complessivamente 269.779. Nel 2022 rispettivamente 18.573 e 264.132.

Nel 2015 erano rispettivamente 24.156 e 302.729. Il calo è evidente.

Utili in crescita, ma sempre meno filiali e dipendenti

Paolo Cecchi, segretario generale di Fisac Cgil Toscana, fa il punto su un dato preoccupante. «I dati continuano a segnalare un calo della presenza degli sportelli bancari nella nostra regione. Seguito dalla diminuzione dei dipendenti bancari di quasi il 10%, dato più alto della media nazionale».

«Nonostante la forte crescita degli utili delle principali banche del nostro paese nel 2022, che complessivamente vanno oltre i 13 miliardi – denota Cecchi – va avanti senza sosta il processo di desertificazione. La Fisac continua a denunciare quanto sta accadendo nell’organizzazione territoriale delle banche – prosegue – perché non si può, in virtù di presunti o effettivi processi di efficientamento, privare intere comunità dell’accesso ai servizi bancari. Non ultimo il credito: è una situazione grave che grava su tutto il nostro territorio regionale. È inaccettabile assistere inermi a questo processo».

Le possibili soluzioni

Cecchi prova a proporre delle soluzioni. «Rinnoviamo ancora il nostro appello alle istituzioni e alle aziende a trovare soluzioni opportune per il bene dei cittadini – dice –  La risoluzione del febbraio scorso della Commissione aree interne della Regione contro la desertificazione bancaria va nella direzione auspicata. Ci sono e ci possono essere soluzioni sia politiche sia più operative – precisa – è il caso degli sportelli mobili presenti a giorni alterni già sperimentati in alcune aree del Paese. Oppure l’integrazione con altre tipologie di servizi, per impedire questa sorta di mattanza degli sportelli. La Fisac, come sempre, è disponibile a confrontarsi».

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