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Banche chiuse e territori abbandonati: «Ma il pane lo sforniamo»

Consiglio comunale straordinario per discutere sulla desertificazione bancaria e sui servizi: l’opposizione non vota la mozione e chiede più voce in capitolo
una foto della banca intesa San Paolo di scansano

SCANSANO. Mercoledì 30 aprile si è tenuto il consiglio comunale straordinario, per discutere sul futuro dei servizi essenziali del territorio di Scansano. Al centro due temi caldi, la chiusura della banca Intesa San Paolo ad ottobre e le polemiche sullo stato delle attività presenti nel paese.

Pane sì, pane no

Riguardo a quest’ultime polemiche, i commercianti hanno voluto esprimere la loro attraverso un comunicato.
Il panificio Dolce Forno di Scansano, dopo aver sentito svariate volte la frase «a Scansano non si fa nemmeno più il pane», smentisce che questo accada. 

«Produciamo oltre 60 referenze tra pane, biscotti, pizze e dolci – si legge nella nota – È vero, acquistiamo una piccola parte del pane dal forno di Poggioferro e occasionalmente da quello di Manciano, ma ogni notte impastiamo e cuociamo pane nel nostro laboratorio».

Una banca che chiude e un territorio che si svuota 

Diversi sono stati gli interventi, tra cui quello del parlamentare Pd Marco Simiani, invitato dalla giunta, e quello della segreteria regionale Cgil, Claudio Renzetti.

Simiani ha sottolineato come la banca del territorio, Banca Tema, resterà attiva a Scansano, un aspetto visto da molti come una salvezza. Tuttavia, è stata ribadita la necessità di affrontare a livello nazionale il tema della desertificazione bancaria nei piccoli centri, che crea un abbandono del territorio. 

Banca Intesa ha avuto degli utili altissimi: nel 2024 sono aumentati del 12% rispetto al 2023 e per il 2025 puntano ad alzare il target a ben oltre i 9 miliardi.

Quindi, come molti affermano, chiudere una banca che ha degli utili così importanti, in territori piccoli e periferici ma soprattutto abitati in gran parte da persone anziane, sta a significare che non si sta pensando al sociale. 

Dall’altra parte ci sono delle ragioni economiche, tecnologiche e demografiche, per le quali vengono prese determinate decisioni proprio per dei territori così piccoli. Una tra queste è la bassa redditività, poiché le operazioni complesse – mutui, investimenti, servizi finanziari avanzati – sono pochissime. Questo porta poco margine di guadagno per la banca. Inoltre, altri fattori sono la digitalizzazione dei servizi – che porterà ad una drastica riduzione degli sportelli fisici – il taglio dei costi e gli spostamenti dei flussi economici perché le banche seguono il denaro, spostando le risorse dove ci sono più opportunità di business. 

Una mozione unilaterale, l’opposizione chiede il coinvolgimento e pluralità di voci

La mozione presentata in consiglio, riguardante la chiusura di banca Intesa di Scansano, è stata definita da alcuni esponenti dell’opposizione come «ideologica e parziale – continuano – è stata redatta senza alcun coinvolgimento della minoranza».

Da qui la richiesta, accolta dal consiglio, di estendere il confronto anche ad altri parlamentari del territorio e non limitarsi ai soli esponenti della stessa corrente della sindaca di Scansano. 
La data del nuovo consiglio deve essere ancora concordata.

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Valigia sempre pronta, gluten free e lactose free, ma mai senza un buon bicchiere di vino. Racconto storie e catturo momenti, tra giornalismo, fotografia e viaggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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