Bambini spostati da scuola, «decisioni calate dall’alto» | MaremmaOggi Skip to content

Bambini spostati da scuola, «decisioni calate dall’alto»

Interpellanza in consiglio comunale dell’opposizione sulle riorganizzazioni dei plessi: «A pagare sono sempre i bambini»
Il consiglio comunale di Follonica

FOLLONICA. «C’è un filo rosso che lega questa vicenda a molte altre scelte dell’amministrazione comunale: le decisioni arrivano dall’alto, già confezionate, e a famiglie, scuole e città resta soltanto il compito di adattarsi». Un metodo che non sarebbe nuovo e che, secondo i firmatari dell’interpellanza, continua a produrre effetti pesanti soprattutto quando si parla di scuola.

Al centro della vicenda ci sono le scuole dell’infanzia e, in particolare, la situazione della scuola I Melograni. In gioco ci sono bambine e bambini molto piccoli, le loro routine quotidiane, i loro spazi e il loro equilibrio. Le famiglie hanno appreso le scelte a giochi fatti e all’incontro pubblico con i genitori non erano presenti né l’assessora all’istruzione Simona Turini né il sindaco Matteo Buoncristiani. Un’assenza che viene giudicata significativa dai consiglieri Emanuele Betti, Francesco Ciompi, Mirjam Giorgieri, Andrea Pecorini e Francesca Stella, che hanno presentato un’interpellanza al consiglio comunale. 

La riorganizzazione delle due scuole

La scelta dell’amministrazione non è stata quella di intervenire soltanto sulla scuola interessata dai lavori, limitando l’impatto sulle famiglie. È stata invece decisa una riorganizzazione che coinvolge due scuole dell’infanzia, con lo spostamento di interi plessi per più anni.

Una decisione definita pesante, presa senza un reale confronto e senza un adeguato coinvolgimento nemmeno delle famiglie della seconda scuola interessata, quella di via Marche, che si sono ritrovate parte di una riorganizzazione mai discussa.

Secondo i promotori dell’interpellanza, spostare una scuola non è un atto tecnico, ma una scelta politica che incide in modo diretto sulla vita quotidiana di decine di famiglie e sul benessere dei bambini. Ridurre tutto a una questione di logistica significa non cogliere, o non voler cogliere, la responsabilità che si ha nel governare una comunità educante.

Il precedente della Don Milani

Non è la prima volta che, a Follonica, si verificano situazioni simili. Un precedente viene individuato nel trasferimento della scuola Don Milani, quando anche in quel caso le decisioni erano state assunte senza un adeguato coinvolgimento delle famiglie. Fu grazie alla mobilitazione dei genitori e a un intervento in consiglio comunale se l’amministrazione tornò sui suoi passi, garantendo il trasporto scolastico gratuito.

Un episodio che, secondo i firmatari, avrebbe dovuto rappresentare un insegnamento: ascoltare non è una concessione, ma un dovere. Oggi, invece, si riproporrebbe lo stesso schema, con riorganizzazioni complesse, costi rilevanti e impatti profondi sulle famiglie, accompagnati da una comunicazione arrivata soltanto a decisioni già prese.

L’interpellanza in consiglio comunale

Per questi motivi è stata presentata un’interpellanza per chiedere conto delle scelte compiute, dei costi previsti e delle possibili alternative. Tra le richieste c’è anche quella di garantire il trasporto scolastico gratuito per tutta la durata dei trasferimenti. Ma soprattutto viene ribadito un principio: le politiche educative non si impongono, si costruiscono.

«Non siamo contrari ai lavori né all’innovazione – spiegano – ma a un modo di amministrare che esclude e minimizza, chiedendo fiducia senza offrirla». Se davvero la città vuole investire sul futuro, aggiungono, deve cominciare dal rispetto delle comunità scolastiche e dal riconoscere che, quando si parla di bambini, il metodo conta quanto – se non più – delle decisioni.

L’interpellanza è firmata da Emanuele Betti, Francesco Ciompi, Mirjam Giorgieri, Andrea Pecorini e Francesca Stella.

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