GROSSETO. Un viaggio verso il Natale che rischiava di trasformarsi in un incubo e che invece si è concluso con un abbraccio, un sorriso e tanta umanità. È successo ieri sera tra Civitavecchia e Grosseto, dove una bambina di pochi anni è rimasta per errore sola a bordo di un treno in corsa, mentre la madre e la sorellina erano scese alla stazione.
A riportare serenità in una situazione che poteva avere conseguenze ben più gravi sono stati i carabinieri, intervenuti con tempestività e sensibilità.
La chiamata disperata al 112
La donna viaggiava con le sue due figlie su un treno partito da Roma e diretto a Sestri Levante. Era scesa alla stazione di Civitavecchia, dove avrebbe dovuto incontrare il compagno per trascorrere le festività.
Tra bagagli e bambine da gestire, però, la più piccola si è distratta per un attimo ed è rimasta a bordo. Il treno è ripartito, portandola via da sola.
Scattato immediatamente l’allarme, la madre ha contattato il 112. La segnalazione è stata raccolta dalla Polfer di Firenze e inoltrata alla centrale operativa dei carabinieri di Grosseto.
L’intervento alla stazione di Grosseto
Una pattuglia della Stazione carabinieri di Batignano ha intercettato il convoglio alla stazione ferroviaria di Grosseto. I militari hanno preso in consegna la bambina, spaventata ma in buone condizioni di salute, e l’hanno subito rassicurata.
La piccola è stata accompagnata in caserma, dove ha trovato un ambiente caldo, giochi, parole gentili e la tranquillità necessaria per superare quei momenti di paura.
L’abbraccio che rimette tutto a posto
Nel frattempo la madre ha preso il treno successivo ed è arrivata a Grosseto poche ore dopo. In caserma ha potuto finalmente riabbracciare la figlia, che le è stata riaffidata serena e in buone condizioni.
Un abbraccio che ha sciolto la tensione e chiuso una storia che poteva finire molto peggio.
Una notte al caldo grazie ai carabinieri
Non è finita qui. I carabinieri hanno assistito la mamma e le due bambine anche dopo il ricongiungimento, procurando loro una sistemazione in albergo per la notte.
Questa mattina sono ripartite per Civitavecchia, dove potranno finalmente ritrovare il papà e passare insieme il Natale.
Una storia che, nel pieno delle feste, racconta il volto più umano dell’Arma e il valore di una presenza che va oltre il semplice intervento operativo.



