Bagnini, ne mancano un terzo. E arriva lo stop agli under 18 | MaremmaOggi Skip to content

Bagnini, ne mancano un terzo. E arriva lo stop agli under 18

Gli operatori del settore lanciano l’allarme, scelta scellerata per un comparto sempre in sofferenza
Bagnini a Marina di Grosseto durante un'esercitazione
Bagnini a Marina di Grosseto durante un’esercitazione

GROSSETO. A fine marzo, se non ci saranno ripensamenti da parte del governo, entrerà in vigore la legge che vieterà ai bagnini minorenni di “sorvegliare le spiagge”.

Una situazione ritenuta difficile per molti imprenditori degli stabilimenti balneari, che in alcuni casi riuscivano a organizzare i turni proprio con i ragazzi under 18, tutti ovviamente con il brevetto.

Va detto che, in questi giorni, si parla anche di una deroga che faccia slittare tutto di un anno. Ma ancora non c’è ufficialità.

Lungo la costa maremmana, ma in sostanza in tutta Italia, la ricerca di personale e dei bagnini in particolare per la stagione, è ormai negli ultimi anni una vera emergenza: sia per le problematiche legate agli orari di lavoro, sia perché ci sono proprio meno persone che si rendono disponibili a svolgere il ruolo di “baywatch”.

Al momento ne mancano un terzo di quelli necessari per coprire il piano collettivo di salvamento, tanto che i balneari maremmani hanno chiesto un incontro con capitaneria e Comune per trovare una soluzione.

Cosa dice la nuova legge

Il nuovo regolamento alza l’età minima per l’accesso ai corsi di formazione da 16 a 18 anni, rendendo così difficile trovare il personale da impiegare sulle spiagge: 9 partecipanti su 10 ai corsi, infatti, sono minori. Il governo, con il decreto legge varato il 29 settembre scorso, ha deciso che in Italia non ci saranno più bagnini minorenni. E fra due mesi entrerà in vigore il nuovo regolamento per i bagnini di salvataggio.

Avvento del sindacato Sib: «I ragazzi sono stati sempre una risorsa»

«Assumere un under 18 per un’azienda, era diventato un problema sia sotto il profilo della responsabilità del datore nei suoi confronti sia da un punto di vista di giorni liberi (chi lavora sabato e domenica, cioè nei giorni di maggiore affluenza, ha diritto a due giorni liberi invece di uno) – ha spiegato Daniele Avvento, presidente del Sindacato italiano balneari (Sib) di Confcommercio Grosseto – ma i ragazzi prima erano il salvagente delle impreseora ci hanno tolto anche questa possibilità».

Secondo Simone Guerrini, presidente regionale della Toscana della Federazione italiana imprese balneari (Fiba) ci sono solo poche possibilità per venire incontro alle nuove esigenze.  «Una soluzione potrebbe essere il distanziamento delle torrette o ciascuno tornerà a fare da sé». Dice.

«Dal Covid i corsi sono calati e spesso li fanno solo i minorenni per avere crediti scolastici».

La situazione nei vari comuni

A Castiglione della Pescaia, che andrà a rivedere il piano generale di salvamento, a spiegare quello che succede è Luciano Cruciani del bagno Bruna e presidente dell’associazione Cormorano, che riunisce la maggior parte degli stabilimenti balneari.

«Le problematiche con la nuova norma saranno ampliate – dice Cruciani – certamente questo è un momento di transizione, anche perché per esempio le due “scuole” che preparano i bagnini, la Fin e il Salvamento Genova, abilitate a preparare i futuri bagnini, non possono esercitare il loro lavoro, e formare il personale. Insomma rilasciare i brevetti, per una questione di concorrenza da dirimere. La possibilità è che sia fatta una proroga, ma il problema rimane».

Cruciani spiega per il suo territorio, quello castiglionese, come si svolge il lavoro in spiaggia.

«Nel comune di Castiglione ci sono 28 torrette, con una distanza minima tra l’un e l’altra di circa 110 metri, e cerchiamo di avere oltre 50 bagnini per la stagione per sopperire ai turni di lavoro. In più – aggiunge Cruciani – gli stessi bagnini devono essere abilitati anche per l’uso dei defibrillatori, e ai ragazzi più giovani veniva di fatto affiancato un bagnino più esperto. Certo è che la ricerca del personale sarà certamente più complicata».   

 

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