SCANSANO. Tutta Baccinello ha salutato Mauro Fontani, uno degli ultimi minatori del paese. L’uomo aveva 86 anni e in molti si sono presentati al suo funerale per salutarlo un’ultima volta: la chiesa era piena e tantissime persone hanno aspettato fuori la bara da accompagnare a piedi al cimitero.
Mauro era uno degli ultimi testimoni della miniera di Baccinello e iniziò a lavorarci appena aveva compiuto 18 anni. Essendo giovane, il suo compito era quello di manovale/minatore. Ma aveva anche esperienze rilevanti in diversi ambiti, ad esempio quella di guidare il treno che portavano il carbone (lignite) dal pozzo di estrazione fino al centro del paese dove c’era la “cernita“. Lo spazio esistente ancora oggi con le stesse dimensioni di quei tempi.
Sopravvissuto al crollo della miniera
Mauro era un minatore e negli anni ha rischiato molto, soprattutto quando ci fu l’esplosione di grisou, il terribile gas inodore ed esplosivo che spesso riempiva rovinosamente le miniere. In quei momenti di terrore Mauro, come ricorda il presidente dell’associazione culturale miniera Sergio Fontani, era dentro la cava e riuscì ad uscirne vivo solo grazie a un colpo di fortuna.
«Con l’esplosione tutta la miniera precipitò nel buio più assoluto e sentii il rumore dei vagoni che senza freni stavano venendo verso di me. Le vibrazioni dell’esplosione li avevano liberati – raccontava Mauro – Nella paura del momento, pensai che se avessi trovato i vagoni pieni di terra o carbone non ne sarei mai uscito vivo. Fortunatamente i vagoni erano vuoti e così sono riuscito a fermarli e a salvarmi».
La vita in miniera non era semplice e Mauro era incaricato di usare le pompe che portavano l’acqua dalle gallerie. Un lavoro durissimo svolto dal giovanissimo minatore, che doveva immergersi nell’acqua fino al torace per manovrare le pompe.
Mauro rimase in miniera fino alla sua chiusura nell’aprile del 1959.
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