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In aumento le donazioni di sangue in Maremma

L’Avis provinciale segna un 19 per cento in più di sangue e plasma. Soddisfatto il presidente Sestini
Una donazione di sangue

GROSSETO. Sono aumentate del 19 per cento le donazioni Avis di sangue e plasma in Maremma, in agosto. Nel mese più difficile dell’anno, e quello in cui c’è anche maggior bisogno per il grande afflusso di turisti, la ripresa delle attività di sala operatoria, la generosità e la sensibilità dei volontari segna un punto a favore del territorio.

«Non trovo le parole – commenta il presidente provinciale, Carlo Sestini – per esprimere il mio profondo ringraziamento ai nostri donatori di sangue e plasma, per quello che hanno fatto nel momento forse più critico dell’anno. Veder crescere il numero di donazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente di quasi il 19 per cento, con 150 unità in più, è una cosa che ha dell’incredibile.

Ovvio che questo successo deve essere ascritto, non solo alla sensibilità dei donatori, ma al lavoro delle 28 sezioni che, consapevoli del momento di forte difficoltà che il sistema sanitario stava vivendo,  si sono immediatamente attivate nella chiamata e nella gestione. Devo anche ringraziare le strutture trasfusionali, sempre pronte nonostante la carenza di personale e in concomitanza del periodo feriale. Sono orgoglioso che tutto questo sia avvenuto in provincia di Grosseto, mentre in altre aree della Toscana si sono registrati cali preoccupanti, tanto che per alcune realtà ospedaliere, nonostante la compensazione tra aree vaste, si è dovuta rallentare l’attività operatoria per carenza delle unità di sangue a disposizione».

I dati delle donazioni Avis

Dopo una flessione del 9,7 per cento in luglio, con 91 unità mancanti all’appello, in agosto le donazioni di sangue intero sono cresciute di 124 unità, il plasma di 19 e il multicomponent di sette unità.
«Le nostre sezioni hanno strutture organizzative eccellenti, capaci di gestire  i propri soci, ma la nostra forza è una base di persone speciali come i nostri donatori – conclude Sestini – che, quando c’è bisogno, non si tirano mai indietro pronti a tendere il braccio per aiutare chi soffre e chi vive la malattia.”

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