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Anpi “Palazzoli”, Carusi succede a Corlito

Il comitato direttivo della sezione Anpi “E. Palazzoli, dopo l’assemblea degli iscritti del 2 aprile, ha eletto presidente Romeo Carusi
Romeo Carusi e Beppe Corlito
Romeo Carusi e Beppe Corlito

GROSSETO. Il comitato direttivo della sezione Anpi “E. Palazzoli” di Grosseto, dopo l’assemblea degli iscritti del 2 aprile scorso che ha approvato all’unanimità la linea politica e il piano di lavoro della sezione, ha eletto Romeo Carusi quale nuovo presidente delle sezione. Carusi è stato eletto con voto unanime e succede a Beppe Corlito che ha diretto la sezione per oltre 10 anni ed al quale vanno i ringraziamenti di tutto il comitato.

Il nuovo comitato direttivo è composto da 14 membri, 7 compagne e 7 compagni con un esatto equilibro di genere nella sua composizione.

Al nuovo presidente spetta l’onere e l’onore di dirigere la sezione in un difficile momento che vede l’Anpi sotto attacco per la posizione assunta con Cgil e Arci sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Anpi, preoccupati per Finlandia e Svezia

«Il comitato direttivo della sezione – scrivono – nel confermare quanto emerso dal recente congresso nazionale dell’Anpi e che quindi la pace non si prepara con le armi, esprime grande preoccupazione per l’intenzione di Finlandia e Svezia, paesi sinora neutrali, di voler aderire alla Nato con la conseguente estensione ad est di quest’ultima».

«Il rischio di un allargamento del conflitto si avvicina pericolosamente e con esso il rischio della terza guerra mondiale, sottovalutato con troppa disinvoltura dai governanti di molti paesi».

«Nel frattempo aumentano a dismisura le vittime civili della guerra e milioni di profughi stanno lasciando l’Ucraina martoriata dalla guerra, mentre ristagnano le necessarie trattative diplomatiche per assicurare il cessate il fuoco e porre le basi per una pace durevole».

«Il comitato esprime la propria solidarietà al presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo sottoposto ai continui attacchi, anche personali, dopo la posizione assunta sull’invasione dell’Ucraina».

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