Annata difficile per la raccolta delle olive | MaremmaOggi Skip to content

Annata difficile per la raccolta delle olive

Si va verso una forte riduzione rispetto alla scorsa stagione. Franci: «La peggiore degli ultimi dieci anni». Ma c’è anche chi spera di pareggiare quella dello scorso anno
Raccolta delle olive

GROSSETO. La siccità estiva sommata al gran caldo sta mettendo a rischio la raccolta delle olive, iniziata già da diverse settimane. A sentire gli addetti ai lavori è la peggiore stagione da dieci anni a questa parte e si potrebbe arrivare addirittura ad una forte riduzione, anche del 50%. C’è anche chi prevede, visto che la raccolta andrà avanti ancora per diverse settimane, di poter pareggiare quella dello scorso anno. In ogni caso la situazione rimane difficilissima.

Partenza a macchia di leopardo

Insomma in Maremma la partenza è a macchia di leopardo: a sud, da Manciano a Pitigliano e da Orbetello a Capalbio ma anche Scansano, gli oliveti sembrano rendere meglio; verso nord invece, nella pianura grossetana e da Scarlino e fino a Massa Marittima, bisogna fare un distinguo particolare e bastano pochi chilometri per avere raccolte diametralmente opposte.

In tutti i casi i tecnici e i frantoi raccontano che se la quantità di olive è ridotta, la qualità invece sembra essere eccellente.

Come accade ormai da diversi anni è la siccità prolungata a provocare il netto calo della raccolta delle olive: chi magari ha potuto annaffiare le piante in qualche modo, ha una resa in linea con le aspettative, ma nella stragrande maggioranza dei casi i produttori annunciano forti cali.

A rischio il lavoro di molti addetti, compresi ovviamente i frantoi sparsi per la provincia con le ricadute nella stessa filiera, dalla vendita delle lattine ai prezzi dell’olio extravergine che potrebbe lievitare anche di qualche euro al litro.

Giorgio Franci: «Situazione climatologica più brutta degli ultimi 10 anni»

Chi tra gli addetti ai lavori ha un quadro ben preciso di quello che sta succedendo è Giorgio Franci, titolare dell’omonimo frantoio a Montenero, riconosciuto per la qualità eccelsa, e che ha ben chiara la situazione che sta vivendo il comparto. La siccità prolungata, e l’arrivo dell’acqua in quantità elevata hanno messo in sofferenza la fioritura.

«È la peggiore annata degli ultimi 10 anni – spiega Franci – abbiamo avuto una siccità che non si registrava da tempo immemore e poi è arrivata la pioggia, quasi torrenziale, e di nuovo caldo asfissiante. Le peggiori condizioni per gli olivi. Dire annata difficile è forse anche riduttivo».

Franci sottolinea anche altri aspetti: «Ad andare in sofferenza sarà l’intera filiera, da chi vende le lattine agli stessi frantoi che lavoreranno meno».

Ma sono tanti i produttori che cercano di capire cosa sta succedendo.

Amos Unfer, socio dell’Olma, negli ultimi giorni insieme ai tecnici è andato a fare un giro per gli oliveti e ha trovato situazioni contrapposte.

«Abbiamo visitato alcune aziende a Roselle e Cana e i risultati sono contrastasti – ha spiegato Unfer – chi ha 3000 olivi e praticamente nemmeno un’oliva fiorita, e chi invece potrà contare, stessa dote di olivi, in una produzione simile allo scorso anno. Vediamo cosa succede nelle prossime settimane».

Unfer poi si sofferma sulla resa di chi ha già colto le olive: «Al momento ci raccontano alcuni soci, la resa della prima molitura è bassa, dal 10% al 12%, ma bisogna considerare appunto la particolarità della stagione e le condizioni davvero difficili. Si, non è una bella annata per i produttori, ma l’invito è quello di resistere e continuare ad impegnarsi, il nostro è un olio di qualità e non possiamo permetterci di perderlo»

 

  

  

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