GROSSETO. Nei giorni scorsi con la prefetta Paola Berardino, si è riunito il Consiglio territoriale per l’immigrazione, convocato per esaminare l’aggiornamento del Piano territoriale degli interventi per la gestione del fenomeno migratorio nella provincia e per approfondire il tema del caporalato, anche alla luce dei diversi contributi forniti dagli attori in occasione dell’aggiornamento del piano.
Nel corso della riunione, sono stati illustrati i molteplici aggiornamenti apportati al piano, tramite un lavoro condiviso tra istituzioni, enti locali e realtà del terzo settore e sono stati individuati taluni bisogni prioritari del territorio, quali il potenziamento della formazione linguistica per i soggetti stranieri e il rafforzamento dello Sportello unico immigrazione.
Corsi per 2mila operai specializzati
A dare un contributo fondamentale è stata anche Ance, l’associazione nazionale costruttori edili, e il direttore di Grosseto Mauro Carri. In particolare dopo l’accordo firmato lo scorso 2 luglio a Tunisi, nello spirito del Piano Mattei, dalle agenzie governative tunisine Aneti (Agenzia per il lavoro e il lavoro autonomo) e Atfp (Agenzia per la formazione professionale), appunto dall’Associazione nazionale costruttori (Ance) e dall’ente non profit di formazione Elis, il progetto prevede l’inserimento di 2mila operai specializzati tunisini presso le imprese italiane.
Un piano che per la parte italiana, sarà realizzato da Ance in stretta collaborazione con il Ministero dell’Interno, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale e l’Ambasciata d’Italia a Tunisi.
Carri: «Operai specializzati per il mercato del lavoro sempre in espansione»
«Questo accordo è fra istituzioni, imprese e enti non profit insieme per garantire formazione e competenze professionali – spiega Mauro Carri – necessarie all’inserimento dei lavoratori tunisini nel settore delle costruzioni. Risponde all’esigenza di manodopera specializzata nel settore, attraverso un programma dopo una formazione specifica».

«Il progetto, coordinato dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) con il finanziamento dell’Unione Europea – prosegue il direttore – e il cofinanziamento del Ministero federale tedesco per la cooperazione e lo sviluppo economico (Bmz), rientra nel programma Thamm Plus, per un approccio globale alla governance della migrazione e della mobilità del lavoro in Italia e Nord Africa. Un programma subregionale, che globalmente interessa flussi migratori e mobilità del lavoro tra Italia, Marocco e Tunisia».
La selezione e la formazione dei candidati sarà attraverso la collaborazione con le agenzie tunisine Aneti e Atfp e all’impegno di Formedil, l’ente di formazione del sistema bilaterale dell’edilizia e del Cesf di Perugia. Attraverso questo percorso, le imprese potranno assumere i lavoratori. Il diretto coinvolgimento delle autorità italiane assicurerà inoltre che tutte le attività amministrative legate all’ingresso nel nostro paese procedano in modo tempestivo.
Il progetto è rivolto a giovani già in possesso di un certificato professionale nell’ambito dell’edilizia e dei lavori pubblici secondo il sistema scolastico locale e di un’esperienza professionale pregressa di almeno alcuni mesi.
L’inserimento dopo un corso di formazione di tre mesi
I corsi di formazione, della durata di tre mesi, serviranno a trasmettere conoscenze specifiche richieste dalle imprese italiane. Tra queste, normativa e prot. n. 25/1141, sicurezza sul lavoro, oltre alle competenze linguistiche e a contenuti di educazione civica, utili a un efficace inserimento sociale.
Il programma prevede infine azioni di supporto al personale in arrivo dalla Tunisia anche nei mesi successivi all’arrivo in Italia.
Al progetto, già in fase di attuazione è interessata anche Ance Grosseto che con la collaborazione delle proprie associate si impegnerà nell’ offrire opportunità di assunzione ai lavoratori formati.



