GROSSETO. A raccontare questa storia fa già ridere così, se non ci fosse di mezzo la preoccupazione dei parenti, l’errore tecnico, e la sfortuna che ci vede benissimo.
Un’anziana ricoverata a Grosseto doveva tornare dalla sorella a Marina di Grosseto. Per un mero errore, forse telematico, il computer dice invece ai sanitari dell’autoambulanza, che la ricoverata deve essere portata a Lucca.
E pensare che neppure esiste una “Marina di Lucca”.
La sorella in attesa a Marina, ma l’autoambulanza non arriva mai
La sorella che aspettava a Marina di Grosseto, e sapeva quando era partita l’autoambulanza, dopo un po’ capisce che c’è qualcosa che non va e si attacca al telefono.
Dall’ospedale la rassicurano: «Sua sorella è partita, non si preoccupi» – la risposta, un po’ anche scocciata, al telefono.
Peccato che i minuti scorrono, passano le ore e dell’autombulanza e della sorella a Marina di Grosseto, che per raggiungerla, anche andando piano, è un viaggio al massimo di 15 minuti, nessuna traccia.
La signora continua a telefonare, chiama anche amici delle forze dell’ordine. Ma niente, della sorella nessuna traccia e le telefonate producono solo l’effetto di alterare i toni.
L’ambulanza va a Lucca, non a Marina
Le insistenze però alla fine qualcosa fanno succedere. Effettivamente l’autoambulanza è partita dal Misericordia, ma solo che invece per Marina di Grosseto si è diretta a Lucca, distante circa 180 chilometri, invece dei 12-13 chilometri con Marina di Grosseto.
Poi ci si mette di mezzo anche l’imprevisto: l’autoambulanza si guasta nel viaggio di ritorno e un’ulteriore sosta è inevitabile.
Morale della favola: la paziente partita verso le 19, arriva a Marina di Grosseto a notte fonda. Un disguido incredibile, meno male a lieto fine. Anche se l’arrabbiatura rimane.
