di Francesco Pignotti
GROSSETO. Il cinema è arte in continua evoluzione e, senza nuovi talenti, svanirebbe in un attimo. Il regista grossetano Francesco Falaschi e lo sceneggiatore – anche lui grossetano – Alessio Brizzi, insieme all’attrice romana Arianna Ninchi, hanno fatto proprio questo concetto.
Con l’associazione “Storie di cinema”, infatti, da quasi 20 anni, si impegnano nella formazione di giovani e non, che sognano di fare il cinema o ne sono semplicemente appassionati.
20 anni di “Storie di cinema” a Grosseto
Attraverso l’associazione, Falaschi e Brizzi, ogni anno organizzano a Grosseto corsi di regia, sceneggiatura e recitazione, con un livello professionale molto alto. E che non si limitano alla spiegazione teorica, ma trascinano gli studenti davanti e dietro la macchina da presa, realizzando con loro cortometraggi che finiscono in concorso nei festival cinematografici di tutta Italia. E scoprono, così, nuovi talenti
Ne è un esempio il lungometraggio “Questo mondo è per te”, in concorso al New Italian Cinema Events (Nice) di New York nel 2011 e finalista, l’anno successivo, ai David di Donatello Giovani. E se qualcuno pensa che Grosseto sia una realtà provinciale in fatto di cinema, di fronte a questi risultati dovrà ricredersi.
Lo si è visto anche alla presentazione dei cortometraggi e dei monologhi targati Scuola di cinema, al multisala Aurelia Antica, il 22 novembre scorso, realizzati dagli studenti di Falaschi e Brizzi negli ultimi due anni. Un momento particolarmente significativo, dato che il coronavirus aveva fermato gli eventi pubblici della scuola nel periodo precedente.
L’esperienza della pandemia nei cortometraggi della scuola
Non a caso, nei due principali cortometraggi “L’occasione migliore” e “Ho tutto il tempo che vuoi“, il tema è proprio l’isolamento e la distanza. Il secondo in particolare affronta il fenomeno sociale “hikikomori”, ovvero chi rinuncia a ogni forma di relazione con il prossimo.
Il protagonista, l’adolescente Matteo (Luigi Fedele), dopo aver lasciato la scuola, si chiude in casa rifiutando ogni contatto con il mondo esterno. A cercare di aiutarlo è Sara (Cecilia Dazzi), un’educatrice dei servizi sociali. Il complesso rapporto tra i due colpisce con forza il tema “hikikomori” e svolge appieno il compito di campanello di allarme su questo problema molto spesso sottovalutato.
In programma un film dedicato a “Storie di cinema”
Anche per questo anno, la scuola di cinema di Falaschi, Brizzi e Arianna Ninchi continuerà a proporre corsi di alto livello, con ospiti di grande talento e con un progetto del tutto particolare: realizzare un lungometraggio, intitolato provvisoriamente “Storie di cinema – Ci facciamo un film”, che racconta la realizzazione di un film dietro le quinte, il backstage dall’altra parte della macchina da presa.

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