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Alla Cava giurano i nuovi medici

Sabato 18 alle 17,30 la festa e il giuramento. Premi anche per i 50 e 60 anni dalla laurea. Tutti i nomi
Paola Pasqualini, presidente dell'Ordine dei medici
Paola Pasqualini, presidente dell’Ordine dei medici

GROSSETO. Un piccolo esercito di nuovi medici, pronti a giurare sul testo moderno delle regole deontologiche che furono tracciate da Ippocrate.

Oggi alla Cava (17,30), nel corso della festa del medico e dell’odontaiatra, i nuovi dottori compiranno il passo decisivo per iniziare a svolgere la loro professione.

Il tema della serata è “Il medico negli scenari di guerra” e vedrà anche la premiazione dei dottori con 50 e 60 anni di laurea e la commemorazione di quelli scomparsi. Il saluto sarà della presidente Paola Pasqualini e del presidente di Fnomeco (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), Roberto Monaco.

Dopo la cena spazio al concorso letterario riservato agli iscritti, sul tema “La Cura”. La giuria è composta da Dianora Tinti, David La Mantia e la presidente Paola Pasqualini. Ospite d’onore è Francesca Scopelliti.

Tutti i medici che giurano

Neo iscritti Albo Medici Chirurghi

Giacomo Agnorelli, Emanuele Amore, Federica Andolfi, Marco Andreini, Camilla Angelucci, Irene Baietta, Emma Bartaletti, Chiara Bellantonio, Ebticem Ben Khalifa, Zaira Benetti, Eleonora Bianchi, Matteo Bischeri, Federica Bonari, Edoardo Bonucci, Marco Borgi, Serena Brunone, Edoardo Carugi, Lucia Cassai, Daniele Cati, Enea Chisci, Carolina Cicalini, Giacomo Cirillo, Giovanni Marco Conti, Sara Croce, Camilla Dalprà, Lucio D’Antonio, Elisa Deonette, Valentina Dolci, Pietro Fè, Giulia Fei, Beatrice Gallo, Giulia Garosi, Fabio Inannaccone, Matteo Laudani, Alberto Leoncini, Marco Mancuso, Domitilla Marconi, Federico Marconi, Tamara Mazzieri, Matteo Mecacci, Andrea Menon, Lorenzo Mensi, Jacopo Micozzi, Alice Monaci, Pietro Monaci, Ilaria Morandini, Luisa Morbegno, Riccardo Morini, Paola Morrone, Benedetta Mucci, Chiara Nardi, Ilaria Neri, Gabriele Olivone, Lorenzo Pandolfi, Camilla Poli, Ilaria Parrucci, Giulio Pastorelli, Andrea Pedreschi, Roland Peraj, Debora Petri, Irene Piccolotti, Maria Giulia Pichenino, Andrea Pieri, Laura Viola Pignataro, Anna Chiara Pollino, Alessio Radi, Marianna Riva, Giovanni Romualdi, Ottavia Russo, Bianca Salce, Dario Savì Santangelo, Francesco Santoro, Laura Serafini, Andrea Tomaiuolo, Filippo Tusa, Giovanni Valentini, Charlotte Wellens

Neo Iscritti Albo Odontoiatri

Maria Vittoria Alessandrini, Giovanni Brogi, Francesco Cerquaglia, Dafne Chisci, Elena De Cesaris, Anthony Dori, Gloria Giusti, Laura Pettini, Giacomo Tambelli

Il giuramento di Ippocrate

Ma cosa prevede il giuramento di Ippocrate? L’antica formula è stata modernizzata, questo il testo attuale.

«Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l’indipendenza della professione;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l’eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;
  • di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;
  • di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;
  • di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;
  • di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita;
  • di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto;
  • di prestare soccorso nei casi d’urgenza e di mettermi a disposizione dell’Autorità competente, in caso di pubblica calamità;
  • di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato, inteso o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o ufficio;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della professione»

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