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Addio Renato, compagno di tante battaglie

Ex dipendente del Comune e dell’Asl, Pellicci aveva soccorso gli sfollati durante l’alluvione del ’66. Dopo la pensione era diventato paladino della società civile
Renato Pellicci
Una recente immagine di Renato Pellicci

GROSSETO. La battaglia per portare il tempio per la cremazione a Grosseto, quella per coprire con delle tettoie una parte del parcheggio dell’ospedale da dedicare ad anziani e disabili. L’impegno, giornaliero e costante, durato tutta la vita, per far sì che tutti i cittadini potessero usufruire di servizi sociali e sanitari all’avanguardia. Se c’è stata una cifra distintiva nella vita di Renato Pellicci, è stata quella che lo ha spinto a darsi agli altri.

Ex coordinatore sanità del Circolo Pace del Pd, Pellicci oggi, mercoledì 10 novembre, se n’è andato: era ricoverato nel reparto Utic dell’ospedale di Grosseto. Aveva 78 anni: i medici e il personale sanitario dell’ospedale hanno fatto di tutto per salvarlo. «Soprattutto la dottoressa Sparla e il suo cardiologo, il dottor Cresti – dicono i familiari di Pellicci – a loro vanno i nostri ringraziamenti. Abbiamo trovato personale altamente qualificato e anche umanamente attento».

Renato Pellicci aveva lavorato per molti anni all‘ufficio Igiene del Comune di Grosseto. Nel 1966, quando la città finì sott’acqua per l’alluvione, saltò su una barchina e andò a soccorrere gli sfollati. L’agenzia fotografia Bf aveva immortalato quella scena e la foto di Pellicci era diventata il simbolo di quella tragedia. Poi, quando Messina fu distrutta dal terremoto, volò in Sicilia per somministrare i vaccini alla popolazione.

Renato Pellicci
Renato Pellicci

Dopo l’impiego in Comune, Renato Pellicci andò a lavorare all’Asl dove si occupava anche qui di questioni igienico- sanitarie. Fu lui a introdurre la differenziazione dei rifiuti ospedalieri e fu sempre lui a portare all’interno dell’ospedale e delle strutture dell’Azienda sanitaria il divieto di fumo.

Ma Pellicci aveva anche un’altra grandissima passione, oltre a quella per il sociale: era l’amore per il baseball che lo aveva portato, come massaggiatore, a seguire la squadra grossetana negli anni Ottanta, gli anni d’oro della mazza e del guantone, quando i biancorossi vincevano tutto quello che c’era da vincere.

Una passione che era tornata prepotentemente nel 2005 quando fu richiamato dalla società che voleva riportare in alto il nome di Grosseto. Renato Pellicci non si è mai tirato indietro di fronte a nulla e proprio nel Circolo Pd Pace aveva trovato quel posto privilegiato dove combattere le sue battaglie per gli altri.

Sposato con Carla, Pellicci lascia due figli, Giovanni e Deborah, e la sua amatissima nipote Gea, che gli faceva brillare gli occhi ogni volta che era con lui.

I funerali di Renato Pellicci sono in programma domani, giovedì 11 novembre, alle 15.30 nella chiesa di Sterpeto. La salma sarà poi cremata al tempio per il quale si è battuto per anni. Aveva un ultimo desiderio, Renato: che per ricordarlo, fossero devolute le offerte all’associazione La Farfalla.

 

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