Addio all'infermiere amato da tutti. Neghelli piange "Il Dottore" Skip to content

Addio all’infermiere amato da tutti. Neghelli piange “Il Dottore”

Alfredo Stefanelli aveva 74 anni, tutti lo chiamavano Il Dottore per le sue grandi competenze. Nel quartiere orbetellano lo conoscevano tutti
Alfredo Stefanelli e l'ospedale di Orbetello
Alfredo Stefanelli e l’ospedale di Orbetello

ORBETELLO. A Neghelli lo chiamavano “Il dottore“, nonostante fosse “solo” infermiere. Però le sue grandi competenze, unite alle sue doti di umanità, oltre alla disponibilità a dare sempre una mano a chi ne aveva bisogno, lo hanno fatto amare da tutti nel quartiere orbetellano.

Se n’è andato, a 74 anni, Alfredo Stefanelli, un neghellese di razza. Lascia la moglie Fiorella, la sorella, anche lei infermiera, tre figli. Nel popolare quartiere orbetellano la notizia si è diffusa velocemente questa mattina, sabato 22 ottobre. Molto probabilmente lunedì, in Duomo, ai funerali, ci sarà tantissima gente. Tutti quelli che gli volevano bene. E sono tanti.

Stefanelli aveva lavorato tanti anni al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello. Poi, dopo la pensione, non aveva smesso di mettersi a disposizione di chiunque gli chiedesse un consiglio.

Mattarelli: «Una persona schietta e sincera»

Così lo ricorda il suo amico Luciano Mattarelli.

«Apprendo con immenso dolore della scomparsa dell’amico Alfredo Stefanelli. Neghellese Doc. Era persona schietta e sincera. Grande professionista della sanità, amava il suo lavoro e la sua professione che sentiva dentro. Dopo la pensione dal pronto Soccorso Ospedaliero , si prodigava con chiunque avesse bisogno. Bastava chiedergli un aiuto e non ti faceva nemmeno finire la frase. Persona onesta e leale non faceva giri di parole: se una cosa non gli tornava te lo diceva chiaramente».

«Grande appassionato di caccia, la svolgeva col massimo della correttezza. Amante delle cose giuste, non esitava a battersi in ogni ambito contro le ingiustizie. Ciao Alfredo, te ne sei andato troppo presto. Alcuni giorni fa , durante una delle nostre chiacchierate con gli amici del Carlos, ti ho visto sofferente, ma tu non hai fatto trapelare nulla della tragedia che di li a poco ti avrebbe colpito, perché da uomo coraggioso e combattivo qual eri , pur avendo compreso la gravità, data la tua grandissima conoscenza in campo medico, non eri tipo da arrenderti».

«Ciao Alfredo, noi credenti sappiamo che ci rivedremo. Sono sicuro che Nostro Signore avrà già predisposto per te un compito anche lassù. Dopo che hai curato benissimo i corpi sulla terra, probabilmente ti vorrà ad aiutarlo per curare le anime. Ciao Alfre. Arrivederci». 

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