ORBETELLO. Lo chiamavano “Il Falco“, per la capacità e la velocità nel gettarsi sulla palla in area come un rapace. Un soprannome in rigoroso stile calcistico, molti ricorderanno, con le dovute proporzioni, “El Buitre” Butragueno, l'”avvoltoio”, stella del Real Madrid, che gli era stato dato perché Domenico Fanciulli, in quei campionati degli anni ’50, la buttava sempre dentro.
Nessuno come lui, in tanti anni di storia del calcio in laguna.
Con l’Orbetello, lui che era nato a Porto Santo Stefano, segnò qualcosa come 119 reti, 47 in una sola stagione, roba che neanche Lewandowski, anche qui tenendo conto dei diversi palcoscenici. Ma, a quei tempi, da quelle parti il calcio si giocava solo al “Vezzosi” e lui, che nel tempo ha giocato anche a Grosseto ed Avellino, quel campo lo considerava casa sua.
Con l’Orbetello fu protagonista della grande cavalcata del 1953-54, quando la squadra biancoceleste stravinse il campionato di Promozione.
Erano gli anni di campioni come John Hansen, il centravanti danese della Juventus, a cui in qualche modo si ispirava e che gli fece amare la squadra bianconera, di cui era tifosissimo.
L’Orbetello: «Il più grande bomber di questa società»
La società Orbetello 1908 lo ricorda con un post sulla pagina Facebook.
«Il più grande bomber di questa gloriosa società!
Se ne va un pezzo di storia biancoceleste.
Un grande abbraccio a tutta la famiglia Fanciulli per la scomparsa del bomber Domenico.
Ciao Falco»
Domenico Fanciulli, “Il Falco”, se n’è andato a 93 anni, mercoledì sera. Venerdì 7 si sono tenuti i funerali.
Lascia la moglie Alma, i figli Marco e Barbara e i nipoti Alessio, Claudio, Cristian e Edoardo.
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