GROSSETO. Si sono presentati alla porta di casa dei due trentenni indagati per violenza sessuale poco dopo le 7 del mattino. Per perquisire le loro stanze e sequestrare tutti i dispositivi informatici in loro possesso. Per cercare tracce di quella terribile notte del 22 luglio dell’anno scorso quando i due amici avrebbero abusato di una ragazza.
Quando l’avrebbero costretta a subire atti sessuali contro la sua volontà, dopo averla convinta ad andare a casa di uno dei due per guardare un film. Lì, le avevano detto, sarebbe presto arrivato il resto della loro comitiva. Ma nessuno dei loro amici si è presentato.
La denuncia dopo l’interruzione di gravidanza
La giovane è riuscita a raccontare al personale dell’ospedale di Grosseto quella notte da incubo soltanto mesi dopo. Quando si è presentata al Misericordia per interrompere la gravidanza frutto di quella terribile serata.
Da lì è stato attivato il codice rosa ed è stata avvisata la procura che ha delegato le indagini alla squadra mobile della questura di Grosseto.
La verità nei cellulari e nei computer
Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna, che sta coordinando le indagini, ha firmato pochi giorni fa un decreto di perquisizione a casa dei due trentenni. Quando i poliziotti si sono presentati alla porta di uno dei due uomini, grossetano di 30 anni, erano da poco passate le 7 del mattino. In una delle camere, c’era il nonno quasi novantenne che dormiva.
A casa dell’uomo sono stati trovati e sequestrati quattro cellulari, due dei quali erano stati riposti nel garage dell’abitazione. L’uomo ha spiegato che quei due apparecchi erano di sua sorella e che non venivano utilizzati da tempo. In casa invece sono stati trovati due computer portatili, un computer fisso e un tablet, oltre a uno smartwatch. Tutto il materiale è stato sequestrato insieme a una chiavetta usb: ora sarà analizzato dagli esperti informatici della questura, che cercheranno tracce di quello che sarebbe successo nell’estate dell’anno scorso.
Indagati per violenza sessuale: respingono le accuse
I due trentenni, dal giorno in cui si sono visti notificare l’avviso di garanzia, hanno respinto ogni accusa, sostenendo che quella sera la ragazza sarebbe stata consenziente ad un rapporto a tre.
Versioni opposte: spetterà alla procura stabilire cosa sia successo quella sera. Quando i due uomini hanno invitato la ragazza a casa di uno di loro per guardare un film. Film che non sarebbe mai cominciato, per lasciare spazio alla violenza.



