Abdel morto per l'investimento di un pirata. La terribile ipotesi Skip to content

Abdel morto per l’investimento di un pirata. La terribile ipotesi

Emerge una nuova verità sulla morte del 21enne a Porto Ercole. Sarebbe stato travolto da un pirata che poi è fuggito
Abdel Jabber Mahmud Fernández
Abdel Jabber Mahmud Fernández

PORTO ERCOLE. Non sarebbe rimasto vittima di un “normale” incidente ma di un investimento pirata Abdel Jabber Mahmud Fernández, il ventunenne di origini venezuelane, ma residente da qualche anno nella frazione di Porto Ercole, deceduto all’alba del giorno di Pasqua sulla provinciale 2 Orbetellana, nel territorio comunale di Monte Argentario, in provincia di Grosseto.

Il ragazzo stava rincasando con un amico da una serata passata in una discoteca della zona, a Terrarossa, in sella ad un motorino, che peraltro apparteneva a un terzo giovane: i suoi familiari dubitano anche che fosse lui alla guida.

Investitore fuggito su un’auto scura

Sta di fatto che, a causa di una perdita di controllo dello scooter, i due ragazzi, all’altezza del bivio della Feniglia, sono caduti sulla strada e mentre l’amico ha avuto la fortuna di finire sul ciglio destro, Abdel Jabber è rovinato proprio in mezzo alla carreggiata, in un punto dov’è tratteggiata una zebratura, e sarebbe stato travolto da una vettura che sopraggiungeva a forte velocità e il cui conducente, oltre a non aver nemmeno abbozzato un tentativo di frenata, non si sarebbe neppure fermato a prestare soccorso: sarebbe andato così veloce che il giovane sopravvissuto, che ha riferito questa dinamica dei fatti ai congiunti della vittima, avrebbe fatto a tempo solo a scorgere il colore scuro del veicolo.

L’auto con i quattro giovani a bordo – che invece si sono fermati e hanno soccorso il giovane, che peraltro conoscevano bene – arrivata subito dopo avrebbe infatti colpito soltanto il motorino, il ventunenne era già esanime sull’asfalto dopo l’impatto con il primo veicolo. Impossibile che il guidatore di quest’ultimo mezzo non si sia accorto dell’urto, considerata anche la notevole stazza di Mahmud Fernández che era alto un metro e novanta e aveva un fisico possente, praticava sport e faceva palestra.

Nominati i consulenti

Una verità che ha sconvolto ancora di più i familiari del giovane, la mamma, il fratello più grande e il compagno della madre, con i quali abitava, a Porto Ercole.

I suoi cari, per essere assistiti e fare piena luce sui fatti, attraverso il consulente Matteo Cesarini, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, con la collaborazione dell’avvocato Alessandro Giuseppe Maruccio, del foro di Civitavecchia.

Studio3A metterà a disposizione tutti i suoi esperti come consulenti di parte per gli accertamenti tecnici non ripetibili che disporrà la Procura di Grosseto e profonderà ogni sforzo per rendere giustizia a un ragazzo di appena 21 anni che da qualche anno aveva raggiunto l’Italia, ricongiungendosi alla mamma, sperando di potersi costruire un futuro migliore di quello che avrebbe potuto avere nel suo Paese di origine e che, oltre ad essere uno sportivo, era un grande lavoratore: lavorava durante la settimana in un cantiere navale di Porto Ercole e nei weekend faceva il cameriere in una pizzeria.

Sogni e progetti spazzati via la notte di Pasqua da un automobilista a cui si confida che gli inquirenti possano presto dare un nome e cognome, avvalendosi anche delle numerose telecamere di video sorveglianza della zona.

L’appello a chiunque abbia visto

Al riguardo, i familiari lanciano anche un appello ad eventuali testimoni di riferire ogni notizia utile ai carabinieri di Orbetello, che hanno effettuato i rilievi e che procedono, o direttamente a Studio3A al numero verde 800090210.

I funerali del giovane, che saranno officiati con il rito islamico, la sua religione, e che saranno partecipatissimi, si potranno fissare solo quando arriverà il nulla osta per la sepoltura dell’autorità giudiziaria.

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