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A teatro con due neonati: «Costrette ad andarcene»

Alle due mamme è stato detto di non poter entrare con le carrozzine ed è stato chiesto loro di cambiare posto. L’organizzatore: «Avremmo rimborsato subito il biglietto, ma se ne sono andate»
Il pubblico del Teatro Moderno

di Elisa Bartalucci

GROSSETO. Avevano comprato i biglietti per andare a teatro ma non avevano pensato che figli e carrozzine potessero essere di intralcio. È la sera di martedì 23 gennaio 2024, siamo al Teatro Moderno e va in scena lo spettacolo “L’Io e il Noi” di Umberto Galimberti.

Ilaria e Giulia, che avevano acquistato i due loro biglietti online, si presentano all’ingresso con i loro figli di quattro e cinque mesi dentro le loro carrozzine. «Subito ci hanno detto che per ragioni di sicurezza, le carrozzine non possono entrare all’interno del teatro», raccontano.

Per seguire lo spettacolo, quindi, le due mamme avrebbero dovuto tenere i loro bimbi in braccio.

Spostate dalla prima fila

Se questa accortezza non avrebbe per loro rappresentato un problema, il problema lo rappresentava la posizione centrale in prima fila dei loro posti. Perché quella zona, posta al centro proprio di fronte al palco, non sarebbe considerata dall’organizzazione troppo idonea per far sedere una mamma con un bambino. I posti giusti, a detta dell’organizzatore Alberto Steri e della direttrice del teatro Federica Mundula, per mamme e figli così come per le persone disabili, o per chi vuole assistere ad uno spettacolo portando con sé il proprio cagnolino, sono quelli vicini alle uscite di sicurezza, che permetterebbero di assentarsi dallo spettacolo nel caso in cui il bimbo abbia una crisi di pianto o qualsiasi altra necessità e poi riprendere posto in sala quando l’emergenza sarebbe rientrata.

Per questa ragione, l’organizzazione ha chiesto la cortesia alle due giovani mamme di spostarsi in poltrone più adatte alla loro condizione: più indietro in sala e vicine all’uscita. Le due mamme, però, di fronte a questa richiesta, si sono arrabbiate: «Ci siamo sentite discriminate e piangendo e ridendo insieme per la rabbia – dicono –  abbiamo deciso di andarcene».

Le due mamme sono amareggiate. 

«Si parla tanto di inclusione e di una cultura che vuole incentivare le nascite e poi due mamme con figli a teatro creano disturbo – dicono Ilaria e Giulia – Siamo mamme, donne e lavoratrici in maternità e non vogliamo mai più rinunciare a qualsiasi evento perché l’essere madre non deve essere in alcun modo un ostacolo a niente».

Il suggerimento dell’organizzatore: «Telefonate, prima di acquistare i biglietti»

L’organizzazione dell’evento, insieme alla direzione del teatro, tengono a precisare che le due mamme non sono state allontanate o invitate ad andarsene: il teatro è aperto a tutti, mamme con figli comprese- E i due posti acquistati da Ilaria e Giulia sono rimasti liberi, quindi non venduti a nessun altro. «È stato solo chiesto loro la cortesia di cambiare seduta – dicono dalla direzione – e che, per evitare un fraintendimento come quello che è accaduto, sarebbe stato opportuno che avessero telefonato alla biglietteria prima di completare l’acquisto: in questo modo sarebbero state informate dell’impossibilità di portare in sala le carrozzine e sarebbero stati venduti loro biglietti di posti più consoni per la loro condizione di “mamme con figli a teatro». 

Roberto Gemelli, manager del professor Galimberti, insieme a tutta l’organizzazione, tiene a ribadire, inoltre, che «il team del teatro ha cercato di far accomodare le due donne e di venire loro incontro», sottolineando che le due mamme possono essere rimborsate dei loro biglietti. Lo staff lo avrebbe fatto ieri sera stessa, ma che le due donne, troppo arrabbiate, non hanno permesso loro di farlo.

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