ORBETELLO. Dopo anni di segnalazioni rimaste senza esito, il Comune di Orbetello ha emesso tre ordinanze di demolizione per opere ritenute abusive nel Canale di Santa Liberata, all’interno del Parco ambientale della laguna di Orbetello.
I provvedimenti arrivano al termine di un’istruttoria avviata in seguito a una denuncia presentata dalla società Biba Boats s.r.l. nel luglio 2025.
La denuncia e l’avvio delle indagini
La vicenda prende avvio il 7 luglio 2025, quando Biba Boats s.r.l. presenta una denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Grosseto. Nella segnalazione vengono indicati presunti abusi edilizi e ambientali legati ad attività di rimessaggio nautico lungo il canale di Santa Liberata.
Secondo quanto riportato, le irregolarità riguarderebbero manufatti realizzati senza permessi, utilizzi non conformi delle aree e scarichi non autorizzati in una zona di elevato pregio ambientale.
I controlli della polizia giudiziaria
A seguito della denuncia, la polizia locale di Orbetello, in qualità di polizia giudiziaria, ha effettuato sopralluoghi e accertamenti tecnici tra agosto e settembre 2025. Le verifiche hanno riguardato sia aree private sia aree demaniali marittime, tutte situate lungo il canale.
Dagli accertamenti è emersa la presenza di strutture considerate non temporanee, dotate di impianti idrici, elettrici e di scarico, realizzate in assenza di permessi edilizi e autorizzazioni paesaggistiche, in un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico.
Le tre ordinanze di demolizione
Il 14 novembre 2025 il Comune di Orbetello ha emesso tre ordinanze di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi:
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Ordinanza n. 269/2025 nei confronti della società Paolini Pier Luigi di Paolini Maurizio & C. s.n.c.
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Ordinanza n. 270/2025 a carico di Nautica Services Santa Liberata di Bentivoglio Alessandra
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Ordinanza n. 271/2025 nei confronti di Punto Mare s.a.s. di Massandrini Guglielmo & C.
I provvedimenti impongono la rimozione, entro 90 giorni, di numerose opere ritenute abusive, con l’obbligo di procedere alla rimessa in pristino delle aree.
Quali opere devono essere demolite
Le ordinanze riguardano una vasta tipologia di strutture, tra cui prefabbricati ad uso ufficio, magazzino, spogliatoi e servizi igienici, piazzali imbrecciati per il rimessaggio di decine di natanti, banchine e piattaforme in calcestruzzo lungo il canale, impianti di illuminazione, videosorveglianza e cartellonistica e pozzi e sistemi di distribuzione idrica.
Secondo il Comune, si tratta di interventi che hanno comportato una trasformazione urbanistica ed edilizia permanente, non compatibile con il regime autorizzativo vigente.
Il nodo ambientale e la laguna di Orbetello
Particolarmente delicata è la questione degli scarichi dei servizi igienici, contestati perché collocati in un’area classificata come parco ambientale e già individuata come sito di interesse per la tutela e la bonifica.
L’intera zona del canale di Santa Liberata ricade infatti all’interno del Parco ambientale della laguna di Orbetello, riconosciuto dalla normativa nazionale come area di elevato valore naturalistico.
Possibili sviluppi: concessioni a rischio
Le ordinanze di demolizione non chiudono la vicenda. In base al Codice della navigazione, le violazioni accertate potrebbero portare anche alla decadenza delle concessioni demaniali marittime, un passaggio che al momento non risulta ancora adottato dal Comune di Orbetello.
Un aspetto che, secondo i legali della società denunciante, dovrà essere valutato nelle prossime fasi del procedimento amministrativo.
Una vicenda destinata a far discutere
Il caso del canale di Santa Liberata riaccende il dibattito sulla gestione del demanio marittimo, sui controlli urbanistici e sulla tutela ambientale in uno dei contesti più sensibili della Maremma.
Le tre ordinanze segnano un punto di svolta amministrativo, ma lasciano aperte domande sulle responsabilità pregresse e sulle future decisioni degli enti competenti.



