FOLLONICA. Quelle frasi, pronunciate pubblicamente a microfoni accesi in occasione delle celebrazioni del patrono cittadino, non sono piaciute ai gestori del Bar Senzuno di Follonica, da mesi al centro delle cronache locali. E così l’avvocato Roberto Cerboni, difensore dei titolari dell’attività, ha subito scritto una lettera di diffida indirizzata al sindaco di Follonica, chiedendo che l’assessore Giorgio Poggetti non ripeta più quelle affermazioni.
«Mi chiedo come sia possibile che un esercizio sottoposto ad autorizzazione di pubblica Sicurezza sia ancora aperto nonostante le reiterate violazioni, e che sia ritrovo di soggetti potenzialmente turbativi della pacifica convivenza», aveva affermato Poggetti di fronte alla platea del teatro Fonderia Leopolda lo scorso 15 novembre. Poggetti aveva poi chiesto apertamente di «valutare la revoca definitiva dell’autorizzazione del Bar Senzuno». Affermazioni forti che non sono passate inosservate.
La Pec di diffida inviata al sindaco
Nella pec inviata al primo cittadino, Cerboni sostiene che le affermazioni di Poggetti potrebbero essere interpretate come istigazione all’odio razziale, e che potrebbero aggravare il clima ostile che si è già creato intorno all’attività.
La richiesta è quindi quella di richiamare l’assessore Poggetti affinché non intervenga più su questioni che riguardano gli uffici dell’amministrazione statale.
L’incendio doloso del 2 novembre
Il bar è al centro delle cronache locali ormai da tempo. L’ultimo episodio che lo riguarda da vicino risale allo scorso 2 novembre, quando un incendio doloso è stato appiccato nel gazebo dell’attività. Le fiamme si sono infatti sviluppate da una bottiglia con all’interno uno straccio impiegato come miccia.
Soltanto pochi giorni prima altre auto erano state incendiate nella strada parallela di via della Repubblica, mentre lo scorso luglio un’auto e uno scooter avevano preso fuoco in una traversa della stessa strada.
«Sono in contatto con il prefetto di Grosseto, che ho sentito telefonicamente anche stamattina, e con le forze dell’ordine – aveva affermato il sindaco Matteo Buoncristiani – le indagini sono in corso e l’attenzione è alta. Proprio per questo preferisco al momento non entrare nel merito della questione, gli inquirenti stanno facendo il loro lavoro».



