MASSA MARITTIMA. Profondo cordoglio in città per la scomparsa di Bruno Travaglini, uno degli ultimi orfani e testimoni diretti della strage di Niccioleta, figura centrale nella custodia della memoria dell’eccidio.
A esprimere vicinanza alla famiglia sono il Comune di Massa Marittima e l’Anpi, sezione Martiri di Niccioleta.
«Una voce importante della memoria»
«Bruno è stato una voce importante della strage di Niccioleta – commenta la sindaca Irene Marconi – i suoi racconti hanno contribuito a far conoscere le vicende umane che vanno al di là dell’evento storico, attraverso un’esperienza personale intensa e dolorosa. Bruno era infatti uno degli orfani dell’eccidio.
Esprimo, a nome di tutto il Comune, le più sentite condoglianze ai familiari, alla figlia Roberta e al fratello Luciano, rinnovando l’impegno dell’amministrazione comunale a mantenere vivo il lascito di Travaglini e degli altri testimoni, affinché le nuove generazioni possano comprendere il valore della democrazia e della libertà».
Anpi: «Una perdita grande per tutta la comunità»
«Per l’Anpi di Massa Marittima è una grande perdita – aggiunge la presidente Romina Zago – Travaglini ha contribuito a ricostruire non solo ciò che accadde nei due tragici giorni dell’eccidio, ma anche cosa ha significato per gli orfani e le vedove sopravvivere dopo la strage.
La sua testimonianza, rilasciata nelle interviste, durante le commemorazioni e nella scrittura del suo libro autobiografico “Niccioleta un luogo, un tempo”, rappresenta un patrimonio prezioso che continuerà a guidarci nel custodire e tramandare la memoria di Niccioleta alle generazioni future».
Il ricordo di Ivan Terrosi
Un ricordo intenso arriva anche dal consigliere comunale Ivan Terrosi, niccioletano e testimone indiretto della tragedia.
«Nel 2023 – ricorda – lo invitai a intervenire sul palco, durante la cerimonia di commemorazione, insieme a Siliano Sozzi. Le sue parole furono particolarmente intense e commoventi.
Ci raccontò dell’ultima volta che aveva visto suo padre: lui, allora un ragazzino di 13 anni e mezzo, aveva il compito di consegnargli il tascapane. Si mise a seguire il corteo pensando che i minatori stessero andando al lavoro come sempre; invece venivano portati dai nazifascisti verso Castelnuovo val di Cecina per essere fucilati.
Bruno riuscì a raggiungerlo, gli consegnò il tascapane e gli diede un bacio. Da quel momento non lo vide più. Quel ricordo lo ha accompagnato per tutta la vita, alimentando il suo impegno nel custodire la memoria».
Terrosi ricorda anche che Travaglini, classe 1930, avrebbe compiuto 94 anni tra pochi giorni: «Ho un solo rammarico: ci teneva tanto a vedere realizzato il Memoriale di Niccioleta, ma non ha fatto in tempo. Sarà nostro compito, ora più che mai, portare a termine questo progetto e dedicarlo ai testimoni che non ci sono più».




