GROSSETO. Se ci stai passando adesso lo sai, e se ci sei passato un po’ di tempo fa sicuramente lo ricordi. Scegliere la scuola superiore è una di quelle cose che fanno un po’ paura, vero? È normale: per la prima volta ti trovi davanti a una decisione che parla di te, del tuo futuro, di chi potresti diventare. Magari non hai ancora le idee chiarissime, temi di fare la scelta sbagliata o semplicemente ti stai chiedendo: “Che cosa mi piace davvero?”. In effetti, capire cosa ci appassiona non è semplice, ed è un passo importantissimo – per fortuna, spesso non dobbiamo farlo da soli.
Ci sono – e ci sono stati – i tuoi insegnanti, che forse hanno capito prima di te che sei fortissima a imparare nuove lingue, o bravissimo a spiegare e insegnare cose, un imprenditrice nata… Ci sono – e ci sono stati – i tuoi amici e le tue amiche, che ti hanno sentito lamentare della materia che proprio non ti piace e ti hanno visto brillare gli occhi parlando di quella che invece, sotto sotto, ti fa piacere la scuola. Ci sono – e ci sono stati – i tuoi genitori, a guardarti crescere e a provare a sostenerti senza metterti troppa fretta, cercando di accompagnarti in un momento delicato: immaginare la persona che diventerai.
Allora, se stai iniziando a farti mille domande, o conosci qualcuno pieno di punti interrogativi, ti sarà utile sapere che a Grosseto c’è una scuola che da oltre un secolo aiuta i ragazzi e le ragazze a trovare la propria strada. Il Liceo Statale Rosmini, la scuola più antica di tutta la provincia, è l’istituzione che investe nella formazione dei giovani per prepararli ad affrontare il futuro con competenza e consapevolezza, attraverso percorsi costruiti su misura delle loro inclinazioni.
Il Rosmini oggi: una scuola che cresce senza dimenticare le sue radici
Oggi, il Liceo Rosmini continua a scrivere una lunga e importante storia pedagogica, in cui la formazione e la crescita degli studenti sono protagoniste indiscusse. Abbiamo approfondito la questione con la professoressa Fabiola Fondi, da decenni impegnata a portare avanti l’orientamento in entrata del Rosmini.
«Da sempre, la nostra attenzione è rivolta alla didattica e il nostro interesse alla cultura umanistica», ci dice la professoressa Fondi. «Ci impegniamo al massimo delle nostre possibilità per creare contaminazioni tra gli indirizzi del nostro Liceo. L’obiettivo è arricchire il percorso di ogni ragazzo e ragazza, dando loro strumenti, visioni, stimoli».
Quella del Rosmini, insomma, è una tradizione che parla chiaro: al cuore di tutto c’è l’istruzione intesa come crescita della persona, e non come mero studio delle discipline. Negli anni, poi, questo approccio si è arricchito, aprendosi a nuove prospettive e intercettando le esigenze in evoluzione del territorio e della società.
È qui che il Rosmini rivendica una traiettoria diversa da quella di molte realtà contemporanee: non punta ai numeri, ma alle persone giuste. «Non ci interessa tanto la quantità di iscritti, quanto l’incontro con studenti davvero motivati. Ragazzi e ragazze che riconoscano nel nostro progetto formativo la strada giusta per il loro modo di crescere».
Il nuovo arrivato: il Liceo del Made in Italy
Dicevamo che il Rosmini, nella sua lunga storia di crescita e trasformazione, ha saputo guardare avanti pur rimanendo fedele alla propria identità. È proprio da questo spirito che nasce il Liceo del Made in Italy, l’ultimo indirizzo introdotto dall’istituto: un percorso moderno, orientato a formare studenti capaci di capire, gestire e valorizzare ciò che rende unico il nostro tessuto produttivo.
«Quando ho iniziato il Liceo del Made in Italy non immaginavo quanto sarebbe stato “vivo” ciò che avremmo studiato», ci racconta Amanda, studentessa del Rosmini. «Le materie umanistiche – dalla letteratura alla storia dell’arte, fino al design – mi stanno mostrando come nasce uno stile, un’idea. Le discipline economiche e giuridiche, invece, mi fanno scoprire l’altra faccia del Made in Italy: quella delle regole, delle imprese, delle scelte che determinano ciò che compriamo e utilizziamo».
Il programma didattico, inoltre, è costruito in stretta connessione con il territorio grossetano. Le collaborazioni con l’Università degli Studi di Siena, il Polo Universitario Grossetano e la Fondazione Grosseto Cultura offrono agli studenti esperienze concrete, dentro e fuori dall’aula.
«Con la parte laboratoriale capisci davvero come funzionano i processi: analizzi, progetti, confronti, crei collegamenti che altrimenti resterebbero astratti», prosegue Amanda. «E poi, visitare mostre d’arte, fiere e aziende del territorio, incontrare professionisti, osservare come si lavora davvero: è lì che capisci che ciò che studiamo non è teoria, ma qualcosa che si può toccare con mano.»
Il Liceo del Made in Italy, insomma, apre molteplici porte: prepara a tutte le facoltà universitarie e a percorsi post-diploma in arte, design, moda, cultura, comunicazione e gestione d’impresa. E poi, fedele alla vocazione del Rosmini, dedica grande attenzione alle lingue straniere, indispensabili per portare il Made in Italy nel mondo.

Formazione e contemporaneità: il Liceo delle Scienze Umane e il Liceo Economico-Sociale
Ma se c’è un indirizzo (anzi, due) in cui la storia del Rosmini rivive ancora oggi, è nei due Licei che più raccolgono l’eredità dell’ex Istituto Magistrale: quello delle Scienze Umane e quello Economico-Sociale (LES). Due percorsi diversi, ma nati dalla stessa radice – l’attenzione alla persona, alla società, ai cambiamenti che investono il mondo in cui viviamo.
Il Liceo delle Scienze Umane è infatti l’unico indirizzo della scuola superiore italiana in cui lo studio della pedagogia accompagna lo studente per tutti e cinque gli anni, affiancato dalla psicologia, dalla sociologia e dall’antropologia, con l’obiettivo di fornire agli studenti e alle studentesse gli strumenti per leggere se stessi e il presente. «Frequentare il Liceo delle Scienze Umane Rosmini significa imparare a guardare le persone con occhi nuovi», ci dice Emma, studentessa al quarto anno.
E poi, c’è il LES – il Liceo Economico-Sociale che nasce per rispondere a una nuova esigenza: dare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per capire il mondo di oggi – dalle dinamiche sociali alle economie globali, dalle regole del diritto alle sfide ambientali e del lavoro – senza rinunciare alla profondità dei saperi tipica dei licei.
«In questi cinque anni ho capito che le discipline umanistiche e quelle giuridico–economiche non sono mondi separati, ma modi diversi di leggere la realtà», ci spiega Sofia, studentessa al quinto anno del LES, pronta a conseguire l’EsaBac – il progetto che al Rosmini permette di ottenere il doppio diploma, italiano e francese.

Il Liceo Linguistico: una scuola aperta al mondo
Se l’identità storica del Rosmini affonda le proprie radici nella tradizione umanistica e pedagogica, è nel Liceo Linguistico che questo spirito trova oggi una delle sue espressioni più internazionali. L’obiettivo, anche in questo caso, è chiaro: formare cittadini e cittadine capaci di comprendere e muoversi tra identità culturali diverse, conoscendo almeno tre lingue straniere oltre all’italiano.
Così, il Liceo Linguistico si articola in quattro percorsi distinti, ognuno con una propria vocazione. C’è la Sezione Internazionale Europea, con una formazione equilibrata sulle tre lingue straniere e un numero di ore adeguato e paritetico. Poi, la Sezione Cambridge International, che prevede un maggiore potenziamento dell’inglese. C’è la Sezione ESABAC, il percorso che consente di ottenere contemporaneamente il diploma italiano e quello francese, aprendo la strada alle università transalpine. E infine, la Sezione Internazionale Orientale con Lingua Cinese – un unicum nel centro Italia.
«Frequentare il liceo linguistico è un’avventura continua, che tiene viva la curiosità e la fantasia. Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da scoprire», commenta Tara, studentessa al quarto anno. Ma il linguistico non è solo lezioni in classe: è crescita, esperienza, movimento. «Durante il percorso si fanno viaggi bellissimi, scambi culturali e progetti Erasmus. Non solo esperienze di studio, ma di vita, in cui nascono amicizie e impari a uscire dalla tua zona di comfort».

A tu per tu con il Rosmini
Emma lo descrive con semplicità e profondità, come il luogo in cui «impariamo a crescere come persone. Ed è forse questo il valore più grande che porterò con me dopo il diploma».
Sofia racconta di una scuola che non è solo aula e programmazione, ma «una comunità in cui si impara a essere adulti consapevoli, costruendo passo dopo passo la strada verso il futuro».
Amanda sottolinea come il Rosmini sia un ambiente in cui ci si sente accolti, seguiti e accompagnati, dove lo studio non rimane esperienza individuale ma si arricchisce di cooperazione, confronto, partecipazione.
Tara parla infine di una scuola che «cresce insieme ai ragazzi, li mette al centro e riesce a rendere l’andare a scuola un piacere».
Perciò, se volete saperne di più e desiderate anche voi sentire sulla vostra pelle ciò che le studentesse del Rosmini hanno condiviso con noi, il Rosmini ha organizzato un calendario di Open Day per conoscere più da vicino la scuola, incontrare docenti e scoprire i diversi indirizzi. Il primo appuntamento è fissato per questo sabato 29 novembre dalle ore 15. Seguiranno un incontro il 13 dicembre e due nuovi appuntamenti a gennaio 2026, sempre dalle ore 15.
Per tutte le altre informazioni, chiarimenti e richieste è possibile contattare i numeri dedicati all’orientamento indicati di seguito.

Viale Lorenzo Porciatti 2, 58100 Grosseto
Liceo Statale A. Rosmini Grosseto





