Il vitello rifiutato dalla madre: salvato da Renzo e Marco, ora è un toro da record | MaremmaOggi Skip to content

Il vitello rifiutato dalla madre: salvato da Renzo e Marco, ora è un toro da record

Nel padule tra Follonica e Scarlino una storia che commuove: quella di Edo, toro cresciuto a latte in polvere e uova sode
Il toro Edo (foto Marco Stefanini)

FOLLONICA. Dal padule nella piana di Scarlino arriva una storia particolare, quella di un uomo che contrasta la natura quando questa si mostra inspiegabilmente crudele.

Il rapporto tra uomo e natura

Siamo nella tenuta di Santa Maria a Follonica, al confine con il comune di Scarlino. Qui Renzo Fedi, da quasi trent’anni, alleva allo stato brado le vacche maremmane. Con le loro corna a forma di lira e i manti grigio-bianchi, questi animali hanno riportato in zona l’immagine antica di una terra legata all’agricoltura e all’allevamento.

Attorno, i “chiari” accolgono fenicotteri di passaggio, folaghe e persino il martin pescatore: un’oasi naturale visitabile partendo dal Puntone di Scarlino lungo il percorso predisposto.

La nascita difficile e l’abbandono

La storia che si svolge qui è quella del legame fragile tra uomo e animale.
Da una parte l’allevatore, dall’altra un vitello nato da una delle sue maremmane e subito abbandonato dalla madre.

Il toro Edo da cucciolo

La giovenca aveva rifiutato il piccolo appena nato. Senza l’intervento di Renzo e del figlio Marco, il vitello sarebbe morto di stenti o aggredito dai predatori che popolano la zona, come lupi o cinghiali.

La battaglia per la sopravvivenza

Marco Fedi, che segue oggi l’azienda di famiglia, si era accorto subito che qualcosa non andava. La vacca maremmana si era allontanata troppo a lungo, segno chiaro che non avrebbe accettato il piccolo.

Il rifiuto poteva dipendere da diversi fattori: inesperienza, scarso rilascio di ossitocina nelle giovenche alla prima gravidanza o un precedente trauma da parto.
Ma Renzo e Marco non si sono arresi: hanno deciso di nutrire il vitello a mano, con latte in polvere e uova sode per le proteine.

Turni di poppate, notti insonni e tanta dedizione hanno trasformato una battaglia per la sopravvivenza in un legame indissolubile.

Edo, il toro che torna sempre a casa

Passata la paura, padre e figlio hanno deciso di dargli un nome: Edo. Oggi quel piccolo vitello è un toro maestoso, simbolo della forza e della tenacia della Maremma.

Fotografato da turisti e curiosi nel padule di Scarlino, Edo la sera, al richiamo del padrone, torna sempre verso casa.
Un’immagine che racconta tutto il valore del rapporto tra uomo e natura, fatto di rispetto, cura e amore autentico.

 

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