GROSSETO. In piena emergenza umanitaria a Gaza, il Coordinamento per la Pace della Provincia di Grosseto ha inviato una lettera ufficiale alla prefetta di Grosseto, chiedendo di farsi portavoce presso il Governo italiano di una serie di richieste urgenti.
Il documento, firmato da cittadini, associazioni e partiti locali, nasce a pochi giorni dalle nuove denunce delle Nazioni Unite e della Corte Internazionale dell’Aja sul blocco degli aiuti umanitari e sull’alto numero di vittime civili nella Striscia.
«Emergenza senza precedenti, servono atti concreti»
Nella lettera si fa riferimento alle immagini “raccapriccianti” che da mesi arrivano da Gaza e che, sottolineano i firmatari, «hanno ferito gli occhi e le coscienze di tutti noi». Secondo il Coordinamento, migliaia di bambini, donne e civili inermi stanno morendo a causa della prima carestia indotta dall’uomo, aggravata dal blocco dei convogli umanitari da parte di Israele.
Il documento cita i procedimenti avviati dalla Corte Penale Internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant per presunti crimini di guerra, oltre a quelli che riguardano alcuni dirigenti di Hamas.
Le accuse al Governo italiano
Il Coordinamento denuncia come l’Italia, «pur avendone l’obbligo in base al diritto internazionale», continui a mantenere rapporti di cooperazione militare con Israele e a fornire armi, esponendosi così «all’accusa di complicità con il genocidio».
«Siamo cittadini di un territorio che ha nella pace e nella solidarietà la sua storia – si legge nella lettera – e non possiamo accettare che l’Italia tradisca l’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali».
La richiesta di protezione per la missione Global Sumud Flotilla
Particolare attenzione è stata posta alla missione civile internazionale Global Sumud Flotilla, composta da navi che trasportano aiuti umanitari per Gaza.
Secondo il Coordinamento, «la loro sicurezza deve essere garantita» e l’Italia deve assumersi le proprie responsabilità fornendo protezione diplomatica e sostegno concreto.
Le richieste principali indirizzate al Governo, tramite la prefetta, sono:
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garantire protezione diplomatica a tutti i membri dell’equipaggio, comprese le cittadine e i cittadini italiani;
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sollecitare gli Stati europei a fornire accompagnamento navale e protezione ai convogli umanitari;
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assicurare la consegna degli aiuti essenziali a Gaza;
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sanzionare Israele in caso di attacco alla missione;
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sospendere immediatamente l’invio di armi a Tel Aviv.
«Un impegno civile che parte dai territori»
Il Coordinamento per la Pace ricorda infine che la Maremma ha una tradizione di accoglienza e solidarietà, e che oggi più che mai “è necessario alzare la voce per difendere i valori della Costituzione e il diritto internazionale”.
Un appello che arriva in un momento cruciale, mentre l’ONU continua a denunciare la carestia in atto a Gaza e la comunità internazionale appare divisa sulle misure da adottare.



