GROSSETO. Grosseto al Centro ci riprova. Già cinque anni fa lanciò una proposta, con il lavoro di pubblica utilità per contrastare il degrado cittadino.

Alla luce del degrado che è sempre presente, l’associazione rilancia la su idea di adottare come risposta educativa per chi danneggia monumenti, arredi urbani, beni pubblici e privati, e per chi viene colto ad abbandonare rifiuti, appunto il lavoro di pubblica utilità. Una cosa semplice e concreta, già prevista dalla legge.

Cinque anni fa una lettera a tutti i consiglieri

Era il 19 luglio 2020, il giorno dopo un grave atto vandalico contro la lapide dei partigiani a Porta Vecchia. In quella occasione spiegavamo perché la repressione da sola non basta: serve educare e far riflettere, trasformando gli errori in occasioni di crescita e di restituzione di qualcosa di buono e utile alla comunità.

Il nuovo invito

«A distanza di cinque anni non ci risulta che quanto proposto sia stato preso in considerazione – scrive Grosseto al Centro – né che siano state avviate azioni in tal senso. Eppure, anche quest’estate, abbiamo visto gravi episodi di violenza, aggressioni, vandalismo, danneggiamenti e degrado, nel centro storico come a Marina di Grosseto. Segnali preoccupanti di un malessere sociale che va affrontato non solo con divieti e punizioni, ma anche con strumenti educativi, riparativi e civici»

L’appello al Comune di Grosseto, al posto del pagamento delle multe

Servono percorsi di lavoro di pubblica utilità nei regolamenti comunali (di polizia urbana, per la tutela del patrimonio culturale, per la gestione dei rifiuti), come misura alternativa al pagamento delle multe per atti vandalici, abbandono di rifiuti e degrado urbano; una convenzione tra Tribunale e Comune di Grosseto. Il rinnovo e soprattutto l’attuazione della in scadenza il 13 ottobre 2025, in precedenza approvata con Deliberazione di Giunta n. 161 del 15 giugno 2020; l’introduzione del “tutor civico”, capace di accompagnare i soggetti coinvolti in un’esperienza concreta di cittadinanza attiva, cura e memoria, coinvolgendo le associazioni del territorio.

«Il lavoro di pubblica utilità non è una proposta punitiva, ma costruttiva: aiuta chi sbaglia a comprendere – conclude Grosseto al Centro – e restituisce valore a tutta la città. Grosseto non può più permettersi di ignorare strumenti utili, già disponibili e a costo quasi zero, per promuovere il rispetto degli spazi comuni, la cura del bene pubblico e una convivenza civile più consapevole. Ogni gesto vandalico può diventare un’occasione per imparare, riparare e migliorare. A cinque anni dal nostro primo appello, torniamo a chiedere azioni concrete all’amministrazione comunale. Non lasciamo che il tempo cancelli il buon senso».