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Ecco la mozione trasversale. Che nasconde malumori in Comune

Segnali di malumori nell’Amministrazione. L’aver mantenuto tutti i progetti straordinari sta imponendo di stringere la cinghia nell’ordinario
Un’immagine del consiglio comunale di Grosseto

GROSSETO. La questione è importante, ma certo non è così centrale: si parla di progetti educativi. Una mozione che invita il sindaco a “predisporre e realizzare nelle scuole d’istruzione superiori iniziative e progetti che educhino i giovani alla cittadinanza attiva, partendo dalla conoscenza dei luoghi e delle istituzioni che si occupano del governo della città”. Sarà discussa nel prossimo consiglio comunale, l’11 maggio.

È una mozione legata, soprattutto, all’invito ad alcune scuole a partecipare al consiglio comunale. Un progetto che aveva tempo fa la maggioranza, con il Pd che aveva lanciato accuse di mancato coinvolgimento su una questione che, appunto, doveva essere trasversale.

Ora la questione viene riproposta da  Amedeo Gabrielli come primo firmatario di questa mozione, ma la Lega in commissione non l’ha condivisa, annunciando che non la voterà. Lo stesso farà il Pd, indisponibile a votare una mozione insieme alla maggioranza.

Piccoli dispetti trasversali.

Alla fine la mozione è firmata da Rita Bernardini, Amedeo Gabbrielli, Valerio Pizzuti, Carla Minacci, Andrea Vasellini e anche dallo stesso presidente del consiglio, Fausto Turbanti.

Sarà curioso vedere cosa diranno maggioranza e opposizione nel dibattito.

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Certo l’agitazione nel palazzo di piazza Duomo 1 sta crescendo.

Anche nello scorso consiglio comunale si era rischiato il numero legale perché Nuovo Millennio si era messo di traverso: poi la tensione è un po’ rientrata.

Interventi straordinari e gestione ordinaria

Le tensioni nascono dalle strategie a lunga scadenza.

Perché l’aver scelto di mantenere tutti i progetti del Pnrr e del Pinqua, nonostante il forte aumento delle materie prime e costi schizzati su del 30%, sta imponendo all’Amministrazione di raschiare il fondo del barile. Anche la manovra sulla tassa di soggiorno, che pure non ricade sui cittadini grossetani ma solo sui turisti, va in questa direzione.

Lo stesso il mutuo acceso per la scuola di via Montebianco.

Fra l’altro, ma era successo anche negli anni scorsi con Cerboni assessore (anche se c’erano risorse stanziate a dicembre che consentivano di arrivare a maggio), non è stato approvato in tempo il rendiconto 2022.

Andava approvato entro il 30 aprile (fino a qualche anno fa entro il 30 giugno), ma la scadenza non è tassativa. Certo è che così non vengono liberate risorse per circa mezzo milione di euro, che vanno trovate da altre parti.

Forse si pensa che i grandi progetti straordinari, quindi quelli legati proprio a Pnrr e Pinqua, siano sufficienti a garantire una solidità all’azione amministrativa. Certo si tratta di opere importanti, che potrebbero ridisegnare Grosseto, ma il rischio è che si vada a penalizzare la macchina ordinaria, stringendo la cinghia in tutti gli altri settori.

Forse sarebbe il momento, ci permettiamo di suggerirlo, di dare una sterzata al governo della città. Perché quanto fatto di buono sta finendo in secondo piano dietro a polemiche infinite, iniziate a dicembre con la vicenda dell’asterisco, proseguite poi con via Almirante e gli scontri a Maiano Lavacchio e poi per il 25 aprile. I malumori in questo senso, anche in maggioranza, non mancano.

Alla scadenza del mandato ci sono ancora tre anni. Peraltro, oltre a Pnrr e Pinqua, ci sarebbero da chiudere anche il Piano operativo e il Piano strutturale, un iter partito ormai da parecchio tempo. Si dice che possa essere portato in approvazione a giugno.

Vedremo. E vigileremo.

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