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80 ragazzi sulla neve con lo Scoiattolo

Marzocchi (Scoiattolo): «L’aspetto più importante è rivedere così tanti bambini sorridere e giocare con la neve»
I ragazzi dello Sci Club Lo Scoiattolo con Maurizio Marzocchi
I ragazzi dello Sci Club Lo Scoiattolo con Maurizio Marzocchi

MONTE AMIATA. Si conclude l’attività dello Sci Club Lo Scoiattolo e della Uisp sul Monte Amiata.

Ai corsi promozionali, organizzati in collaborazione con la scuola italiana sci Monte Amiata, hanno partecipato circa 80 ragazzi, dai 5 ai 12 anni. A loro è riservato l’ultimo appuntamento, la tradizionale gara di fine corso in programma nel pomeriggio (dalle 15) di domenica 20 febbraio, sulla pista della vetta Amiata.

Marzocchi (Scoiattolo): pronti per la gare master

«L’attività proseguirà nel mese di marzo con l’attività agonistica – precisa Maurizio Marzocchi, presidente dello Sci Club Lo Scoiattolo – ci aspetta un calendario ricco con le gare master a Pampeago, le finali dei grand prix con tanti bambini qualificati e altri eventi».

«Abbiamo vissuto un po’ alla giornata in queste settimane, tra incognite legate al Covid e alla neve – afferma Marzocchi – ma l’importante è essere riusciti a sciare. L’aspetto più importante è rivedere così tanti bambini sorridere e giocare con la neve: la competizione va bene ma ciò che conta a questa età è divertirsi».

«Lo Sci Club Lo Scoiattolo – afferma la maestra di sci Agnese Innocenti Conti – è una realtà importante per il nostro territorio e offre un’opportunità a tanti bambini che vivono vicini al mare ma che possono passare queste sei domeniche sulla neve. Divertendosi in un ambiente così bello ma anche facendo squadra e capendo cosa significa essere in qualche modo indipendenti dalla famiglia e sentirsi parte di un gruppo affiatato».

«Dopo due anni è bello vedere la felicità nei loro occhi – aggiunge – hanno tantissima voglia di divertirsi, stare sulla neve e all’aria aperta. Ne avevamo tutti bisogno».

«Era fondamentale ripartire – conferma Olinto Fedi, consigliere Uisp e storico dirigente dell’area Sci – lo era per i bambini, che avevano bisogno di socializzare,  ma lo era anche per noi adulti che stavamo perdendo un po’ di contatto con gli altri».

«Questi due anni ci hanno provato – conclude Fedi –  e speriamo di essere in fondo a questa brutta esperienza, riuscendo ad andare avanti con tutte le nostre attività Uisp senza più fermarci».

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