77 anni di Onu: i carabinieri in campo dal 1949 | MaremmaOggi Skip to content

77 anni di Onu: i carabinieri in campo dal 1949

La bandiera blu e bianca quest’anno sventolerà sugli edifici pubblici, l’Arma ha supportato l’organizzazione fin da prima dell’adesione dell’Italia
Davanti alla caserma viene issata la bandiera dell’Onu

GROSSETO. Il 24 ottobre 1945, esattamente 77 anni fa, entrava in vigore lo statuto delle Nazioni unite. Fortemente voluto dagli stati membri anche per riscattare l’insuccesso della Società delle nazioni. Ma soprattutto per evitare altri terremoti globali come quello della Seconda guerra mondiale, che si era appena conclusa.

La bandiera dell’Onu quest’anno sventolerà sugli edifici pubblici, tra cui le caserme dei carabinieri, che sotto mandato dell’organizzazione, negli anni, hanno partecipato a molti impegni di rilievo.

All’Onu aderiscono 193 paesi di tutto il mondo, l’Italia aderì nel 14 dicembre 1955. Il presidente della repubblica era Giovanni Gronchi, e il governo era guidato da Antonio Segni.

L’obiettivo principale dell’organizzazione è quello di preservare la pace e la sicurezza internazionale, cercando di tessere intorno alle nazioni una rete di relazioni che parlino di cooperazione. 

Carabinieri e Onu

Il ruolo italiano nelle Nazioni Unite si è evoluto ed è cresciuto nel tempo. I carabinieri hanno accompagnato il suo percorso rivelandosi spesso uno strumento fondamentale. L’Arma infatti è stata impegnata nelle più importanti missioni internazionali condotte da quelli che oggi sono comunemente noti come “caschi blu“.

La bandiera Onu, con una proiezione del globo terrestre accolto tra due rami d’ulivo, simbolo di pace

Ecco le principali operazioni che hanno visto i carabinieri impegnati in scenari internazionali con l’esclusiva egida Onu:

  • Nel 1949, all’Italia fu affidata l’amministrazione fiduciaria della Somalia: lì furono inviati contingenti militari col compito di controllare il territorio e porre le basi per la costituzione delle forze armate e di polizia locali. I carabinieri furono presenti con 3 battaglioni. L’impegno terminò nel 1960.
  • Nel 1979, inizia la UNIFIL in Libano, missione tuttora in corso. I carabinieri hanno qui assunto compiti di polizia militare e hanno collaborato negli anni anche in altri ruoli come nell’addestramento delle forze di sicurezza locali.
  • Nel 1989, l’arma ha partecipato alla missione Untag in Namibia. All’alba della proclamazione di indipendenza del paese. i Carabinieri hanno prestato supporto a uno squadrone di elicotteri con compiti di ricerca e soccorso, assistenza sanitaria, trasporto e collegamenti.
  • Nel 1991, l’Italia partecipa alla Onusal in El Salvador. Un contingente di carabinieri svolse il ruolo di osservatori, per verificare il rispetto degli accordi tra governo locale e ribelli armati, dopo anni di guerra civile.
  • Del 1992 è l’impegno in Cambogia. Dove l’arma impiegò 77 militari per contribuire al rispetto della legalità e dei diritti umani, in un periodo di poco successivo alla ratifica del cessate il fuoco e allo svolgimento di regolari elezioni politiche.
  • Il 1993 fu l’anno dell’impegno in Somalia. Le forze armate italiane, individuate come Italfor e inquadrate in un contingente internazionale Onu, furono inviate nel corno d’Africa per il controllo di un’area di Mogadiscio. La zona subiva frequenti incursioni di bande armate irregolari. L’Arma vide impegnato il 1° Reggimento paracadutisti Tuscania, con compiti di polizia militare.

L’Arma oltre a prendere parte a queste operazioni, ha partecipato e partecipa tutt’ora a diverse missioni, soprattutto con compiti di polizia, nonché di addestramento, assistenza e mentoring delle forze di sicurezza locali. Contrastando il terrorismo, insurrezioni e criminalità, ma anche ripristinando l’azione governativa tramite la sostituzione e il rafforzamento delle forze di polizia locali. Come in Palestina e in Gibuti.

I carabinieri “Caschi blu per la cultura”

L’Arma anche con l’Onu riesce a sfruttare quelle competenze che qui in Italia rappresentano comparti di specialità. Come salute, ambiente, sicurezza dei luoghi di lavoro, cultura e paesaggio.

In particolare, nel settore della tutela del patrimonio culturale, i carabinieri infatti sono coinvolti anche nel progetto UNESCO “UNITE4HERITAGE”, i cosiddetti “Caschi blu per la cultura”.
La “Task Force Unite for Heritage”, unica nel suo genere a livello mondiale, ha visto il suo primo impiego in Iraq. A sostegno delle delegazioni dell’UNESCO, e dei ministeri iracheni dell’interno e della cultura e delle antichità, con azioni di contrasto al traffico illecito di reperti archeologici.

Questi numerosi impieghi dei carabinieri sono frutto di quella particolare condizione che vede l’arma come forza di polizia a competenza generale a status militare. Elementi che la rendono uno strumento estremamente prezioso e duttile per fronteggiare le varie crisi globali, ieri come oggi.

Autori

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik