40enni d'assalto: l'intesa Minucci-Buoncristiani e la presa di Follonica Skip to content

40enni d’assalto: l’intesa Minucci-Buoncristiani e la presa di Follonica

Luca Minucci racconta com’è nata l’idea Buoncristiani che ha fatto crollare Follonica. «Tutto è nato da una telefonata». Il rimpianto Massa Marittima
Matteo Buoncristiani e Luca Minucci festeggiano dopo l'elezione dell'avvocato a sindaco di Follonica
Matteo Buoncristiani e Luca Minucci festeggiano dopo l’elezione dell’avvocato a sindaco di Follonica

FOLLONICA. Tutto è nato qualche mese fa. Una telefonata, un’intuizione, poi un lungo lavoro fatto di decine d’incontri.

Un po’ come quando in Amici Miei si chiedono “Cos’è il genio?”: è fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Solo l’ultima parte è stata diversa: per convincere Matteo Buoncristiani a mettersi in gioco c’è voluto tempo.

«Ma già quando ci ho parlato la prima volta ho avuto due impressioni, chiare: la prima è che l’idea di provarci lo stuzzicava, la seconda che avesse tutto per vincere».

Parole di Luca Minucci, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, classe 1983 come Matteo Buoncristiani, il nuovo sindaco di Follonica, l’avvocato che ha fatto crollare il fortino del centrosinistra dopo 78 anni.

Due 40enni che si sono trovati subito in sintonia. Anche se l’idea è venuta prima di tutto a Danilo Baietti, che di anni ne ha esattamente dieci meno. 

La telefonata di Baietti: «Convincete Buoncristiani»

Una telefonata che risale a parecchi mesi fa. «Avevo chiesto agli amici di Follonica di fare delle proposte  racconta ancora Minucci -, anche fuori dagli schemi classici. Ecco, questo volevo, rompere i soliti schemi, trovare un candidato che ci potesse fare quel salto in avanti per vincere, che potesse pescare anche fra gli elettori non di centrodestra. Fu Danilo Baietti a propormi il nome di Matteo Buoncristiani, spiegandomi che, però, andava convinto».

Avvocato, quarantenne, uomo tutto d’un pezzo, presidente delle Farmacie Comunali, sposato con un notaio (Silvia Secori, ha lo studio a Gavorrano, ndr), mai stato in politica, al primo incontro non si aspettava una proposta del genere.

«Gli ho detto: guarda che vinci!»

«Gli ho detto subito “guarda che vinci!” – spiega ancora Minucci -. All’inizio aveva qualche comprensibile timore, lui è un professionista già affermato, gli stavo chiedendo di mettersi in gioco in un mondo, in fondo, non suo. Ma parlandoci ho capito che era la persona giusta per fare questa meravigliosa impresa».

Minucci inizia a sondare il possibile gradimento, chiamando amici di Follonica. E non solo di Fratelli d’Italia.

«Con chiunque parlassi ricevevo solo commenti positivi, soprattutto dalla società civile. Poi suo padre ha avuto dei problemi di salute e gli incontri li abbiamo dovuti sospendere per un po’, ma quando li abbiamo ripresi io ero sempre più convinto. Hanno parlato con lui anche Bruno Ceccherini e Fabrizio Rossi, alla fine si è messo in gioco, ha rotto gli indugi e l’avventura è iniziata. E noi abbiamo dovuto convincere gli alleati».

In effetti la lista civica è stata decisiva.

«Ha fatto la differenza per vincere al primo turno. Perché i voti del centrodestra erano da tempo più o meno quelli del centrosinistra a Follonica. Ci mancava una lista davvero civica, peraltro possibile solo con un candidato come Matteo. Quel 19% che ha preso ha spostato la bilancia, hanno fatto un lavoro grandioso. E sono sicuro che Matteo sarà un buon sindaco, ha capacità, preparazione e anche pacatezza».

Con Follonica il centrodestra ha in mano i 4 Comuni più grandi, in sostanza ha i numeri per spostare gli equilibri in tutta la Maremma.

«Adesso abbiamo i numeri e le persone per incidere davvero, penso al contesto del turismo, penso al Coeso, ma anche all’Ato Rifiuti, con Follonica che è nel consiglio direttivo. Abbiamo fatto tante battaglie con Simona Petrucci, ora abbiamo una forza diversa. E poi la Provincia. Mi auguro che si torni alle elezioni di primo livello, ma se dovesse restare così abbiamo i voti ponderati per riprenderla».

Il rimpianto: «Potevamo vincere anche a Massa Marittima»

Detto di Follonica, c’è qualche rimpianto legato a questo voto?

«Il più grande rimpianto è per Massa Marittima. Se non fossimo andati divisi avremmo potuto vincere. Mazzocco era un buon candidato, ma ci siamo divisi i voti con la lista di Sandro Poli, finendo per favorire chi ha vinto. E anche loro sono stati bravi a soffiare sul fuoco di qualche nostra incomprensione. Così siamo andati con 2 liste e, senza ballottaggio, era onestamente difficile vincere».

Lo stesso è successo a Scarlino.

«Anche lì il centrodestra ha rischiato, è vero».

Ma la Faenzi e la Travison, a risultato acquisito, andranno d’accordo?

«Mi auguro che, finita la campagna elettorale, ci sia una collaborazione. E poi non è detto che Monica abbia voglia di fare la consigliera di opposizione. Lì abbiamo una ragazza giovane sulla quale potremmo puntare (Ilenia Biagiucci, è arrivata seconda nelle preferenze, ndr), vediamo cosa succede».

Come si spiega il ribaltone al Giglio?

«Non me lo spiego. Non puoi prendere il 70% alle europee e poi perdere il Comune per 5 voti. Hanno fatto tutto da soli, sono logiche circoscritte all’isola. Ne ho parlato anche con Mario Pellegrini (ex vicesindaco di Ortelli, ndr), anche lui c’è rimasto male».

L’Amiata invece rimane un feudo del centrosinistra.

«Abbiamo perso Castel del Piano e mi dispiace molto. Eppure il tessuto del Monte Amiata avrebbe grandi potenzialità. Si continua a votare secondo i soliti schemi, forse ci vorrebbe più coraggio per dare una spallata ai vecchi retaggi e rilanciare tutta l’area. Ma ci lavoreremo».

Pensate già al 2027 per Grosseto?

«No, al momento no. Ora dobbiamo governare bene e provare a prenderci la Regione. Si voterà nel maggio 2025 o all’inizio del 2026, ancora non è sicuro. Ma già ci stiamo lavorando, per trovare candidature forti in Maremma. A Grosseto penseremo dopo, non ci mancano certo i nomi spendibili».

 

Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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