Ecco 36 milioni per l'agroalimentare, l'80% in Maremma | MaremmaOggi Skip to content

Ecco 36 milioni per l’agroalimentare, l’80% in Maremma

Finanziato dal ministero il Distretto rurale della Toscana del Sud. La maggior parte delle aziende in provincia di Grosseto
La Martina Rossi di Casotto Pescatori che produce farine di ceci per prodotti gluten free
La Martino Rossi di Casotto Pescatori che produce farine di ceci per prodotti gluten free

GROSSETO. Il progetto è di quelli che può dare ossigeno puro alla Toscana del sud, riguarda le province di Arezzo, Siena, Grosseto e quella parte della provincia di Livorno, la Val di Cornia, che economicamente e geograficamente è legata a doppio filo alla Maremma.  Sono in arrivo, infatti, 36 milioni di euro, dal ministero dell’agricoltura, per finanziare una serie di progetti, presentati da aziende o gruppi di aziende, del settore agricolo e agroalimentare. Il core business dell’area, in particolare della Maremma.

Si tratta del Distretto rurale della Toscana del Sud di cui la Camera di commercio della Maremma e del Tirreno è capofila e promotrice: il ministero delle Politiche agricole ha stanziato, infatti, le risorse per finanziare il bando su cui sono state presentate le progettualità.

C’è voluto un po’ di tempo, perché il distretto era stato riconosciuto dalla Regione Toscana a gennaio 2018 e allora il ministro dell’agricoltura era Maurizio Martina,  ma ora i soldi sono finalmente in arrivo. Il distretto ha una  assemblea presieduta da Enrico Rabazzi, direttore della Cia di Grosseto, e in questi anni ha sempre proseguito la propria attività su vari fronti.

Peraltro oltre l’80% dei progetti presentati sono in Maremma.  Dentro ci sono aziende importanti, come Conserve Italia di Albinia, per fare la seconda linea, la Spirulina Made in Tuscany di Severino Becagli, la Iced Spa Surgelati per nuove celle frigo, la Martino Rossi di Casotto Pescatori, inaugurata nel 2019, che produce farine, in particolare di ceci, per alimenti “gluten free” e, nel livornese, un colosso come Terre dell’Etruria. Tutte aziende che avevano presentato progetti importanti e che ora, quando il procedimento sarà concluso, potranno avere un 40% a fondo perduto. Soldi che, magari, saranno reinvestiti sul territorio.

«Un risultato straordinario che premia un lungo percorso seguito con determinazione da parte di tutti i componenti dell’assemblea di distretto e del personale camerale, che ha fornito la professionalità e l’assistenza necessaria – esprime la sua soddisfazione Riccardo Breda. presidente della Camera di Commercio – gli interventi che così saranno possibili consentiranno al distretto di ridisegnare il comparto agroalimentare delle province di Grosseto e di Livorno, oltreché naturalmente delle altre porzioni di territori interessati. Si apre adesso una nuova fase, la prossima sfida sarà gestirla al meglio, sempre al fianco della Regione Toscana, che ha offerto in questi anni un supporto importante».

Riccardo Breda, confermato presidente della Camera di Commercio
Riccardo Breda, confermato presidente della Camera di Commercio

Leonardo Marras: notizia che aspettavamo da tempo

Leonardo Marras aveva seguito il progetto fin dall’inizio: «Una notizia che aspettavamo da tempo e ci rende orgogliosi e ottimisti per il futuro del nostro territorio. Voglio esprimere soddisfazione anche personale, perché questo è stato l’impegno più importante del mio precedente mandato in Consiglio regionale: un bel risultato collettivo che sento fortemente come frutto del mio lavoro».

«Il distretto agroalimentare della Toscana del sud è un vero progetto di territorio – prosegue Marras – che ha il suo cuore in Maremma, da dove si è partiti anni fa con il distretto rurale, ma che si è allargato pian piano superando confini amministrativi e campanilismi per guardare, concretamente, allo sviluppo di un territorio omogeneo per attitudini e caratteristiche. Un primo passaggio importante è quello che abbiamo fatto nella scorsa legislatura regionale riconoscendo l’area che include, oltre a quella di Grosseto, parte delle province di Livorno, Siena ed Arezzo, come zona vocata all’agroalimentare della Toscana e candidando il distretto al bando nazionale. Lo stanziamento di 36milioni di euro, ne sancisce la bontà e dà una grande spinta al progetto».

Leonardo Marras
Leonardo Marras

«Quello che dobbiamo fare adesso – conclude – è sfruttare al meglio le risorse nazionali. L’obiettivo principale del distretto è sviluppare sullo stesso territorio l’intera filiera agroalimentare dalla produzione alla trasformazione, passando per la ricerca. Questo contributo sarà fondamentale per proseguire sulla strada avviata e porterà benefici all’intera economia locale. L’auspicio è che il rinnovato entusiasmo dell’amministrazione grossetana porti allo sblocco anche del progetto del polo per l’industria e la trasformazione agroalimentare di Rispescia, da troppi anni al palo e indispensabile per la completa realizzazione del distretto».

Enrico Rabazzi (Cia): qualcosa andrà rimodulato, ma la notizia è buona

Il presidente dell’assemblea del distretto, Enrico Rabazzi, accoglie la notizia con soddisfazione, ma spiega che ancora manca qualche passaggio: «Il progetto è buono e i soldi ci sono. In un primo tempo eravamo stati esclusi, poi siamo rientrati e ora dobbiamo completare i passaggi per avere materialmente i soldi. Però dopo questi anni alcune cose sono cambiate, qualche azienda ha fatto l’investimento a prescindere, altre non hanno più interesse a farlo. Quindi servirà una rimodulazione. Ma se fosse confermato, in due anni, con i bandi avremmo portato a questo territorio oltre 50 milioni di euro, una bella cifra. E non dimentichiamo che le aziende di questo bando sono all’80% maremmane».

 

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