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160 kg di pesce non tracciato, la capitaneria lo sequestra

Ispezione della capitaneria in un mercato dell’Argentario: 160 kg di pesce era privo di documentazione e di tracciabilità. Multa salata e sequestro
Sequestrati 160 kg di pesce non tracciato in un mercato dell'Argentario
Sequestrati 160 kg di pesce non tracciato in un mercato dell’Argentario

PORTO SANTO STEFANO. 160 kg di pesce non tracciato e senza documentazione, arrivato nel mercato non si sa bene come, né da dove: lo ha scoperto la Guardia costiera di Porto Santo Stefano, che lo ha sequestrato. Multando il titolare dell’attività.

È successo giovedì 15.

Proseguono infatti i controlli della Guardia costiera di Porto Santo Stefano, volti a garantire il rispetto delle disposizioni nazionali e comunitarie in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

L’attività ispettiva, condotta in modo capillare lungo l’intera filiera della pesca, ha l’obiettivo di assicurare il rispetto delle norme in tema di tracciabilità, modalità di cattura, taglie minime e corretta commercializzazione del prodotto pescato.

Le operazioni rientrano nel piano coordinato dal Centro controllo area pesca (Ccap) della Direzione marittima di Livorno, su impulso del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, confermando il duplice impegno della Guardia costiera: tutelare il consumatore finale e garantire la sostenibilità delle attività di pesca.

Il pesce non era tracciato e privo della documentazione

Giovedì 15 gli uomini della capitaneria di Porto Santo Stefano hanno eseguito un’ispezione in un mercato all’Argentario, durante la quale sono stati rinvenuti circa 160 kg di prodotto ittico vario completamente privi della documentazione obbligatoria e dei requisiti di identificazione e tracciabilità.

L’assenza di etichette e riferimenti documentali ha reso impossibile risalire all’origine del pescato e verificarne la conformità alla normativa vigente.

Per le irregolarità riscontrate, è stato elevato un verbale amministrativo a carico del titolare dell’attività e l’intero quantitativo di prodotto è stato sottoposto a sequestro amministrativo, in applicazione del D.Lgs. n. 4/2012.

Questa attività si inserisce nel quadro delle azioni di contrasto alla pesca illegale e alla commercializzazione abusiva, con cui la Guardia costiera intende garantire la trasparenza della filiera e tutelare le risorse marine da fenomeni di sovrasfruttamento, promuovendo al contempo condizioni di equa concorrenza per gli operatori regolarmente autorizzati. 

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