PIOMBINO. Ennesimo atto di inciviltà a Buca delle Fate, simboli no-vax deturpano il paesaggio di una delle mete turistiche più amate. Un vero e proprio scempio che compromette la bellezza del luogo. Un’azione deprecabile che offende la natura e il senso civico. È il secondo caso in Maremma, il 4 settembre, anche Cala Martina (Scarlino) era stata soggetta a scritte riconducibili al pensiero antivaccinista.
Buca delle fate

Immaginiamo, per un attimo, di percorrere a piedi un tragitto lungo e tortuoso, solo per voler godere di qualche ora di relax, immersi nella natura, tra l’acqua cristallina tipica del Golfo di Baratti, il calore del sole, e l’immagine degli scogli che sembrano manifatture create ad arte dal tempo. Immaginiamo di percorrere un sentiero scivoloso, con lo zaino in spalla e una borraccia piena d’acqua, perché in quella baia, romantica e meravigliosa, non c’è niente se non lo spettacolo sublime della natura.
Più di venti minuti di cammino per poi affacciarsi sul mare e trovarsi di fronte ad orrende scritte rosse impresse sugli scogli a caratteri cubitali. Un’esperienza alquanto deludente e che lascia non poco amaro in bocca.
Scritte comparse nella notte che sono simbolo dell’inciviltà umana all’ennesima potenza, fatto da chi, per un ideale discutibile, non porta alcun rispetto per la bellezza di un luogo caratteristico, immerso nella costa degli Etruschi.
Un caso anche a Cala Martina
Solo qualche giorno fa, il 4 settembre, a Cala Martina, uno dei tratti più suggestivi della costa maremmana, erano comparse le stesse scritte, della stessa grandezza di quelle trovate a Buca delle Fate. L’atto è probabilmente opera della stessa mano, animata dal pensiero antivaccinista e complottista. Questo fenomeno, un intreccio di pseudoscienza e correnti politiche, trova negli atti vandalici un modo per esprimere il proprio dissenso.

Scritte no vax, ma non solo
Anche cumuli di rifiuti si accatastano in un angolo della caletta. Un atto che è il risultato dell’inciviltà di chi vive la meraviglia del luogo ma non si appresta a prendersene cura, lasciando i propri rifiuti senza interessarsi del fatto che quel luogo impervio non può essere ripulito facilmente. Quindi, la manutenzione del luogo sta all’educazione e al senso civico di chi ne gode. Inciviltà su inciviltà, questo è ciò che accade in Maremma.
