VAL DI CORNIA. Quest’anno l’affluenza turistica non convince; a sostenerlo sono i proprietari delle strutture ricettive che mai come negli ultimi anni hanno registrato un calo così significativo di viaggiatori che pernottano, sostano o prenotano per le loro vacanze in Val di Cornia.
La percezione dei proprietari
La percezione dei ristoratori, commercianti e albergatori è quella di un sensibile calo di affluenza turistica, paragonabile solo al periodo Covid. Un’impressione registrata da prenotazioni seguite da disdette improvvise, dalla diminuzione delle giornate di sosta nella zona, minore affluenza nel settore della ristorazione e anche nella prenotazione all’interno dei bagni presenti sulla spiaggia.
Una proprietaria di un agriturismo a Piombino ci ha raccontato quello che sta vivendo nel mese di luglio, che solitamente è considerato il periodo di alta stagione:
«Tante disdette, anche all’ultimo minuto. Che sia per un effetto della crisi o per motivi personali questo non è dato saperlo, ma oltre alle cancellazioni si registra anche un minor numero di giorni dedicati alle vacanze. Magari le persone scelgono di venire meno ma più volte. Oltre a questo, le persone preferiscono andare a fare la spesa, anziché scegliere il servizio di ristorazione».
Un fattore di cui molti turisti si lamentano è anche il costo dei parcheggi sulle spiagge, a Baratti si arriva a 2,10 euro l’ora, 20 euro per l’intera giornata.
La concorrenza è altissima
Un fattore determinante del calo del turismo è anche, secondo Stefano Sinibaldi, ristoratore da molti anni a Venturina Terme e consigliere comunale de La Svolta, la concorrenza con gli altri paesi europei e non.
«In un mondo sempre più a portata di click, tante sono le offerte concorrenti che vanno a scontrarsi con ciò che noi possiamo proporre. Un’attrattività limitata, che si basa principalmente sulla bellezza delle nostre coste, ma che in quanto ad eventi è ancora carente e da migliorare. Se guardiamo le offerte proposte da siti o agenzie, troviamo pacchetti anche last minute con tutto incluso, viaggio, pernottamento, ristoro ed eventi, da noi con la solita cifra si offre molto meno».
«Un calo così forte, nel mese di luglio, non lo si registrava dai tempi della pandemia. Dobbiamo puntare ad un’offerta turistica che riesca a far risaltare le potenzialità del nostro territorio – continua Sinibaldi -, perché la Val di Cornia è un luogo ricco di arte, borghi, natura e un mare che in molti ci invidiano. Bisogna saper valorizzare. Il mio è un pensiero costruttivo, affinché si sensibilizzi chi di dovere per far sì che si possa migliorare laddove è possibile. Perché il turismo non arriva per caso, si costruisce e si cura, giorno per giorno».
Lotti: «Nei bagni diminuisce la permanenza»
Se prima i turisti prenotavano per una settimana intera, adesso le giornate di vacanza sulla spiaggia sono diminuite:
«Oltre al fatto che si registra un aumento di prenotazioni esclusivamente nel fine settimana – ci racconta Fabrizio Lotti, proprietario del bagno La Capannina -, abbiamo notato che luglio è di gran lunga carente rispetto agli anni passati, ma non solo nei bagni privati, anche nella spiaggia libera. Durante i giorni feriali il movimento è poco. Chi prenota per più tempo, al massimo arriva a cinque giornate, a fronte dell’intere settimane degli anni scorsi. Una stagione che era iniziata lentamente e che non tende a migliorare. Non resta che sperare nel mese di agosto».
Coppola: «Queste non sono altro che percezioni, i dati ai primi di agosto»
Secondo il vice sindaco di Piombino, Luigi Coppola, però queste non sono altro che percezioni su cui non ci si deve basare o allarmarsi prima di fare un conteggio dei dati effettivi:
«Negli anni passati spesso è accaduto che albergatori e ristoratori abbiano avuto percezioni distorte, dovute a sensazioni che però sono state smentite dai dati. Dati che però avremo, per quanto riguarda la prima parte della stagione turistica solamente alla fine della prima settimana di agosto per poter fare una valutazione concreta. Può succedere che a volte le percezioni non siano allineate ai numeri, nel bene o nel male, spesso è capitato che potesse sembrarci un calo del turismo e, invece, l’affluenza turistica è stata maggiore, e così anche il contrario. Attendiamo i dati prima di allarmarci».
Pensiero condiviso anche da Luca Vitellozzi, presidente di Ama Campiglia: «Mancano i dati, le percezioni a volte vengono poi smentite. È troppo presto per esprimere un giudizio».