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Una voce che chiede ascolto: Mauriziano e il muro di silenzio di Campiglia

Attivista e organizzatore di eventi, Mauriziano Carannante è una figura di riferimento per l’inclusione in Val di Cornia. Ma nel suo paese, Campiglia Marittima, le sue proposte trovano solo silenzio: «Basta chiudere gli occhi, serve ascolto»
Mauriziano Carannante con le Dark Queen a Riotorto Pride
Mauriziano Carannante con le Dark Queen a Riotorto Pride

CAMPIGLIA MARITTIMA. A Venturina Terme il nome di Mauriziano Carannante, classe 1989, risuona forte. Conosciuto per la sua personalità disarmante, il carattere forte e la sua “spavalda autenticità“, apprezzata dalla comunità locale, Mauriziano è un instancabile organizzatore di eventi e una figura di spicco nell’attivismo LGBTQIA+ della Val di Cornia e non solo.

Mauriziano, infatti, organizza eventi in tutta Italia.

Chi è Mauriziano Carannante

Nato e cresciuto a Venturina Terme, fin dall’adolescenza, Mauriziano ha vissuto la sua omosessualità senza riserve, scegliendo di «urlarlo al mondo intero, senza alcuna paura del giudizio altrui».

Maurizio Carannante
Maurizio Carannante

Proprio questa consapevolezza e spavalderia lo hanno reso un punto di riferimento accettato e stimato. Si è accorto presto però che il tipo di vita che stava conducendo in Val di Cornia non faceva per lui. Mauriziano aveva bisogno di andare oltre, sperimentare, trovare stimoli diversi che ha trovato prima a Pisa e poi a Firenze dove è poi diventato organizzatore di eventi.

Non ha mai avuto problemi con le altre persone, forse qualche disagio lo ha subito in famiglia, al momento del coming out, a causa della mentalità tipica di quell’epoca, quando l’omosessualità non era considerata normalità come al giorno d’oggi.

 “Miss Frociarola”: quando l’inclusività diventa show

Miss Frociarola 2025
Miss Frociarola 2025

Quindici anni fa, dalla mente di Carannante è nato “Miss Frociarola”, un concorso unico nel suo genere. Non è dedicato alla comunità LGBTQIA+, bensì alle donne eterosessuali che ne sono amiche, sostenitrici e alleate, definito come un «concorso tutto italiano per le persone eterosessuali sostenitrici della comunità lgbtq+».

L’evento, che mira a premiare il “grado di queeritudine” delle concorrenti, celebra l’inclusività, l’ironia e la libertà attraverso prove, sfide e piccoli show autoironici e tragicomici.

«È un concorso davvero emozionante – ci racconta Mauriziano – non c’è mai nessuno che non abbia versato almeno una lacrima. Ci si emoziona sempre: vengono raccontate le esperienze di vita, alcune storie toccano nel profondo. Impossibile non mettersi nei panni degli altri e non commuoversi. Il gioco e l’interazione sono il modo migliore per imparare, mettersi in discussione e conoscere aspetti di noi che finora magari non avevamo neanche preso in considerazione».

Il nome “Frociarola” nasce a Roma: «In realtà in origine era “Frociara”, ma noi lo abbiamo addolcito in “Frociarola”».

Il concorso, che vede la partecipazione di una giuria accuratamente scelta, compresi personaggi televisivi, è diventato un appuntamento regionale e persino nazionale, prodotto e ideato interamente da Carannante.

Val di Cornia in festa, Campiglia in silenzio

Riotorto Pride, organizzato dal Piombino Rainbow Fest
Riotorto Pride, organizzato dal Piombino Rainbow Fest

Mentre l’attività di sensibilizzazione e gli eventi Pride si moltiplicano in tutta la Val di Cornia, da San Vincenzo a Piombino, Riotorto, Follonica e persino Monterotondo Marittimo, grazie all’organizzazione di Mauriziano e altri esperti del settore, a Campiglia Marittima l’argomento sembra incontrare un muro di silenzio.

Da tempo, Carannante ha cercato il dialogo con l’amministrazione comunale di Campiglia Marittima, proponendo l’organizzazione di una giornata annuale dedicata alla comunità LGBTQIA+, offrendo la propria esperienza, valutando la disponibilità di spazi come la sala della musica o l’area della fiera.

Mauriziano a Monterotondo Marittimo
Mauriziano a Monterotondo Marittimo

La sua richiesta era semplice e diretta: «Vi interesserebbe un evento del genere? Nel caso, si può prendere un appuntamento per parlare dell’organizzazione».

«Ormai sulla comunità lgbtq+ c’è apertura mentale ovunque – sottolinea Mauriziano -, tranne che a Campiglia, che sull’argomento tace». 

L’esplosione sociale: «Basta chiudere gli occhi!»

L’ennesimo silenzio da parte dell’amministrazione ha portato Mauriziano a sfogarsi con un lungo post su Facebook, denunciando Campiglia Marittima come l’unico comune in Val di Cornia a non muovere un passo sul tema LGBTQIA+.

Carannante sottolinea l’importanza fondamentale della sensibilizzazione, non solo per la vasta partecipazione che un evento ben organizzato potrebbe riscontrare, ma soprattutto per gli adolescenti: «Sono molti gli adolescenti di entrambi i sessi che faticano a comprendere il loro orientamento sessuale, e quando lo comprendono, faticano ancora di più ad esporsi, dichiararsi, hanno paura di essere giudicati e non sanno come fare per interagire. Ascoltare le storie altrui, divertirsi tramite il gioco può portare a dei cambiamenti importanti nella comunità e nell’accettazione dell’omosessualità propria o altrui».

L’approccio di Mauriziano, in contrasto con l’immobilismo locale, è quello del gioco e della riscoperta: «Bisogna tornare bambini per potersi riscoprire, mettersi in gioco, aprirsi, senza paure, ma con l’immaginazione».

Un messaggio di apertura e spavalderia che, però, attende ancora una risposta istituzionale.

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