GROSSETO. Due civici all’assalto della Regione. Andrea Ulmi e Angela Amante, in momenti diversi fuoriusciti dalla Lega, hanno deciso di candidarsi con la lista Noi Moderati-Civici per Tomasi nel collegio di Grosseto. Gli altri due nomi (la lista è di 4) saranno definiti nei prossimi giorni, visto che la scadenza è fissata al 12 settembre.
Si tratta di una delle due liste civiche a sostegno di Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione.
L’altra si chiama “E ora per Tomasi” e sta cercando, in questi giorni, di raccogliere le 10mila firme necessarie per correre. Esigenza che, invece, non ha la lista Noi Moderati-Civici per la Toscana, in quanto sono presenti due consiglieri regionali uscenti. Lo stesso Andrea Ulmi, nella componente civica come Angela Amante, e Marco Casucci, per la componente di Noi Moderati, anche lui dopo essere uscito dalla Lega.
Obiettivo, ovviamente, è raggiungere lo sbarramento del 3% dei voti per avere almeno un consigliere. Difficile pensare che siano due.
In quest’ottica si dice, ma non c’è ancora conferma, che Andrea Ulmi possa essere candidato anche nel collegio Firenze 1, dove la mole di voti è superiore. Del resto la legge è questa, al di là della consistenza dei collegi, e Grosseto è piccolino, contano i voti reali.
La lista civica sarà presentata il 6 settembre, alla presenza del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi.
Ulmi: «Mi candido per il mio impegno nella sanità»
«La sanità italiana è una delle migliori del mondo e sono assolutamente fautore di una sanità solidale, pubblica e universalistica, quale è la nostra. Ciò nonostante trovo populistico che da sinistra si demonizzi il privato in sanità. Oggi con la struttura attuale delle Asl e con la carenza di personale, medico, infermieristico, tecnico e di operatori socio sanitari, è difficile per le Asl stesse non avvalersi di questo supporto».
Lo dice il consigliere regionale e vicepresidente della commissione sanità Andrea Ulmi.
«La carenza di personale sanitario – afferma il consigliere – è oggi una delle principali criticità del nostro sistema. Ogni volta che mancano professionisti, inevitabilmente le liste d’attesa si allungano, i tempi di refertazione si dilatano e i cittadini sono costretti ad attendere più del dovuto per avere una diagnosi o iniziare un percorso di cura. Questo non è un semplice problema organizzativo: significa mettere a rischio la salute delle persone, perché una risposta tardiva spesso fa la differenza tra un intervento tempestivo e una complicazione evitabile. Per questo è necessario intervenire con decisione, puntando da un lato a nuove assunzioni e a una valorizzazione delle professioni sanitarie, e dall’altro all’integrazione delle moderne tecnologie, come l’intelligenza artificiale, che possono affiancare i professionisti, ridurre i tempi e migliorare l’accuratezza dei percorsi diagnostici e terapeutici».
Ulmi da tempo aveva auspicato, anche con atti in consiglio, l’arrivo del secondo robot chirurgico al Misericordia.
«Oggi mi viene detto che finalmente il secondo robot sia realtà – aggiunge il consigliere- ma il timore è che anche questo non venga utilizzato per le sue reali potenzialità a causa di carenza di personale medico e infermieristico. Mi auguro che non sia così, perché i primi a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini. Sarebbe un doppio scorno, perché i grossetani pagherebbero in termini di salute e di tasse per una macchina che non lavora».
«C’è ancora tanto da fare»
Ulmi si dice pronto per una nuova corsa.
«Dopo cinque anni in consiglio regionale, spesi più che altro sulla sanità – prosegue ancora Andrea Ulmi- mi rendo conto che c’è ancora tanto da fare e i miei sforzi per cambiare il modello organizzativo in sanità, introducendo la medicina basata sul valore rischierebbero di essere vanificati, perché anche le migliori idee devono avere una costante e determinante volontà politica per affermarsi».
«Vorrei pertanto completare il lavoro avviato in questi anni – conclude il consigliere -. Per questo ho così deciso di ricandidarmi da civico nella lista Noi Moderati-Civici per Tomasi. Se sarò rieletto chiederò un piano straordinario di assunzioni e di reclutamento che non si limiti a un semplice palliativo, ma che garantisca una risposta strutturale e duratura all’emergenza. Dobbiamo valorizzare il nostro personale e attrarne di nuovo, offrendo condizioni di lavoro competitive e un ambiente professionale che riconosca il loro valore».



