GROSSETO. Un clic sbagliato, un codice condiviso senza pensarci, ed ecco che il conto sparisce o il profilo social viene rubato. Le truffe digitali non bussano più alla porta: arrivano dritte sullo smartphone, travestite da messaggi di corrieri, banche o amici fidati.
Sembrano notifiche innocue: un pacco da ritirare, un rimborso fiscale, un amico che chiede aiuto. In realtà sono esche perfette, capaci di svuotare conti e rubare profili. È la nuova frontiera delle truffe, che viaggia tra WhatsApp, email e social.
Il finto corriere
“Il tuo pacco è in giacenza, clicca qui per sbloccarlo”.
È il messaggio che molti hanno ricevuto negli ultimi mesi. Sembra arrivare da un corriere noto, spesso con il logo copiato. In realtà, dietro quel link si nasconde un sito falso che chiede i dati della carta di credito.
C’è chi, preso dalla fretta di ricevere un ordine, ha inserito i numeri senza pensarci troppo: pochi minuti dopo il conto era già prosciugato.
La banca che non è la banca
Un lettore ci ha raccontato di aver ricevuto una mail con scritto: “Gentile cliente, il suo conto sarà bloccato. Verifichi subito i dati”. Tutto sembrava autentico: intestazione, grafica, persino la firma del direttore. Solo l’indirizzo del mittente tradiva la truffa. Ma non tutti ci fanno caso: cliccare e compilare quel modulo significa regalare password e codici di accesso.
Il profilo rubato su Facebook
Un caso sempre più frequente riguarda i social. Una giovane di Grosseto, per esempio, si è vista sparire il suo profilo Facebook da un giorno all’altro. Gli amici hanno iniziato a ricevere messaggi strani: “Mi serve un favore, puoi aiutarmi con una ricarica?”. Non era lei, ovviamente, ma chi aveva rubato il suo account. Oggi questi furti non servono solo a chiedere soldi, ma anche a diffondere link-trappola o rivendere i profili a pacchetti.
Lo stesso accade su Instagram: arrivano messaggi da contatti fidati, spesso con richieste banali tipo “Puoi darmi il tuo numero per ricevere un codice di sicurezza?”. Chi abbocca senza pensarci finisce per consegnare l’accesso diretto al proprio profilo.
Gli investimenti miracolosi
Ci sono poi le pubblicità che girano sui social promettendo guadagni facili: investimenti in criptovalute, trading veloce, piattaforme “sicure” sponsorizzate persino con foto di personaggi noti (ovviamente false). Alcuni hanno provato a fidarsi, pensando di mettere da parte qualche soldo. Risultato: i risparmi evaporati e nessuna possibilità di recupero.
Come difendersi
Dietro queste storie c’è un denominatore comune: la fretta e la fiducia. I truffatori lo sanno e ci giocano. Per questo, il primo consiglio è semplice: fermarsi un attimo prima di cliccare.
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Controllare sempre il mittente.
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Non inserire dati personali su siti aperti da link sospetti.
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Usare password robuste e diverse per ogni servizio.
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Attivare l’autenticazione a due fattori per i social.
E se si cade nella trappola? Nessuna vergogna: bisogna reagire subito. Bloccare carte e conti, cambiare password, seguire le procedure di recupero degli account e, soprattutto, denunciare alla Polizia Postale.




