Tragedia di Braccagni, il dolore del ritorno in India Tragedia di Braccagni, il dolore del rientro delle salme | MaremmaOggi Skip to content

Tragedia di Braccagni, il dolore del rientro delle salme

Tra lacrime, attese e silenzi: il nipote riconosce i corpi, le figlie della coppia sono ancora alle Scotte, il più piccolo è già tornato nel suo Paese. Pronti i documenti, entro la fine della settimana l’ultimo viaggio della coppia morta durante una vacanza
Javed Akhtar e la moglie Nadra

GROSSETO. C’è un dolore che si arrampica sulle montagne dei ricordi e resta incollato al petto, anche a migliaia di chilometri di distanza.
È questo il dolore che abita oggi Grosseto e Braccagni, mentre si compie il rito silenzioso del rimpatrio, nell’attesa che tutto torni – se mai lo potrà – al cuore dell’India.

La tragedia che ha spezzato la vita di una coppia venuta qui in viaggio con i figli si protrae oltre l’urto del metallo, oltre il rombo dei motori, oltre il frastuono del destino. Ora siamo entrati nella fase più dolorosa: la restituzione dei corpi, dei nomi, di un’identità che torna a casa.

Il ritorno del figlio e la speranza delle sorelle

Le salme di Javed Akhtar, 57 anni, e della moglie Nadra, turisti indiani originari di Nagpur, in vacanza in Toscana con i tre figli, saranno rimpatriate tra pochi giorni. Sono morti in un terribile incidente la mattina del 2 ottobre, sull’Aurelia. Con loro viaggiava anche Joshua De Sousa Onions, 33 anni, interprete sudafricano nato a Johannesburg nel 1992, che viveva a Roma, dove lavorava come traduttore e accompagnatore per gruppi di lingua inglese. Anche lui è morto nello schianto del minivan. 

Il ragazzo di 15 anni, figlio della coppia, era rimasto ferito nell’incidente. È stato dimesso dall’ospedale di Grosseto e ha già fatto ritorno in India.
Un viaggio silenzioso, pieno di assenze, con la consapevolezza che quella ferita non è solo del corpo ma dell’anima.

Le due sorelle invece, di 21 e 25 anni, sono ancora ricoverate alle Scotte: la più giovane potrebbe essere dimessa domani, mentre la maggiore sta migliorando, ma resta per ora all’ospedale senese. È stata risvegliata dal coma farmacologico ma il percorso, per lei, ora non sarà facile. 
Sono loro, ora, il filo che tiene insieme i frammenti di una famiglia spezzata.

L’arrivo del nipote e il riconoscimento

A Grosseto, qualche giorno fa, è arrivato il nipote di Javed Akhtar, partito dall’India per un compito che nessuno dovrebbe mai affrontare.
A lui è toccato riconoscere i corpi dello zio e della zia. È entrato nelle stanze fredde dell’obitorio e ha dovuto pronunciare, con un filo di voce, il loro nome.

È la parte più dura, quella che chiude ogni illusione. Ma è anche l’atto d’amore più alto: riportare a casa chi non c’è più.

Il viaggio verso l’India

Le salme partiranno da Fiumicino, dove arriveranno con il carro funebre delle onoranze funebri La Pace, che si sta occupando del rimpatrio.
La coppia, di fede musulmana, sarà sepolta “nella nuda terra”, come vuole la tradizione: senza orpelli, senza marmi, solo il contatto diretto con la terra.

Il nipote ha seguito passo dopo passo tutte le pratiche, ha parlato con le autorità, con l’ambasciata, con chi ha reso possibile questo viaggio.
Per lui, arrivato per la prima volta in Europa, Grosseto resterà una ferita e un ricordo impossibile da cancellare.

L’attesa dell’ultimo saluto

In India non ci sarà subito il funerale.
La famiglia ha deciso di attendere il ritorno delle due figlie, ancora ricoverate alle Scotte, per celebrare insieme l’ultimo saluto.
Solo allora la terra potrà accogliere i corpi, e il dolore potrà essere condiviso.

Mercoledì 15 ottobre, il nipote lascerà Grosseto per raggiungere Siena, dove si prenderà cura delle due cugine. Un gesto semplice, ma pieno di responsabilità, che racconta meglio di qualsiasi parola il significato di famiglia.

Un silenzio che resta

In questa tragedia ogni gesto — ogni documento firmato, ogni viaggio, ogni parola sussurrata — è una forma di resistenza.
Il riconoscimento, il trasporto, il rimpatrio, l’attesa: tappe di una via dolorosa che nessun rito potrà cancellare.

Il viaggio di ritorno non restituisce la vita, ma restituisce la dignità.
E mentre le salme attraverseranno l’Europa per giungere in India, resta il peso dell’assenza: quella che nessun confine, nessun tempo, potrà mai dissolvere.

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi.

    Per gli amici, è quella che scrive per mestiere di cronaca nera ma che ti chiede consigli su scarpe, borse e creme. Per i lettori di MaremmaOggi, è Francesca Gori, la redattrice che si tuffa a capofitto nelle storie più buie, senza mai perdere l'umorismo (nero, ovviamente).

    Cresciuta a pane e romanzi noir, con una predilezione per i misteri irrisolti e le atmosfere alla Tim Burton, non ha mai superato la sua cotta adolescenziale per Mercoledì Addams.

    Quando non è al lavoro a inseguire un’ultima notizia, la trovi con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica a tutto volume. Ma il suo vero rifugio è il blu profondo del mare. Sott'acqua, dove il silenzio rompe finalmente il frastuono della vita frenetica e trova la pace.

    Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

pubblicità

Condividi su

Articoli correlati

Ultimi articoli

Consigliati

Zone

© 2021 PARMEDIA SRL – Via Cesare Battisti 85, 58100 – Grosseto – P.I.V.A. 01697040531
Tutti i diritti riservati.