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Voleva entrare nell’aula del tribunale con il totem

L’arresto del 31enne è stato convalidato: voleva portare il suo manufatto nell’aula dove doveva essere processato
I carabinieri mentre portano via il totem
I carabinieri mentre portano via il totem

GROSSETO. Si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna accompagnato dall’avvocata Valentina Chec e ha deciso di dare la sua versione dei fatti. L’uomo che martedì 28 settembre ha creato scompiglio davanti al tribunale, dove aveva installato un totem di fronte alla porta d’ingresso, non tornerà in carcere: il giudice ha infatti disposto l’obbligo di firma dal lunedì al venerdì.

La sostituta procuratrice Valeria Lazzarini aveva invece chiesto l’applicazione della misura cautelare.

L'uomo con il totem davanti al tribunale
L’uomo con il totem davanti al tribunale

Argentino, 31 anni, l’uomo martedì aveva installato quel totem, montandolo con attrezzi da lavoro su una base di legno, sotto gli occhi increduli degli uomini della sicurezza del tribunale. Un totem alto 2 metri e largo 80 centimetri,  dove si leggevano parole come “Totò Riina” e “XCM Nassirija”, con il simbolo di una croce e di un mitra. Sul basamento, il dettaglio più inquietante: un cilindro vuoto dal quale uscivano le estremità di un cavo bianco, probabilmente a simboleggiare una bomba.

L’intervento dei carabinieri

L’allarme era arrivato ai carabinieri della compagnia di Grosseto che erano intervenuti e si erano fatti consegnare i documenti dal trentunenne. Il 31enne, quel giorno, si sarebbe dovuto presentare davanti al giudice Marco Bilisari per un’udienza nella quale era imputato per resistenza a pubblico ufficiale e avrebbe voluto portare il suo totem dentro all’aula. I carabinieri per più di un’ora hanno cercato di convincere il trentunenne a desistere fino a quando si è aggrappato al manufatto per non farlo coprire e spostare da lì.

I militari stavano cercando di farlo allontanare, quando l’uomo ha reagito ed è stato quindi arrestato dai carabinieri e portato al carcere di via Saffi. Il giudice Mezzaluna, nell’udienza di questa mattina, ha convalidato l’arresto ma senza applicare la misura cautelare: secondo il magistrato infatti, l’uomo avrebbe solo tentato di proteggere il manufatto abbracciandolo.

Il carabiniere è rimasto lievemente ferito nel tentativo di farlo desistere: ma non ci sarebbe quindi stata alcuna volontà di aggredire i militari, come ha sottolineato l’avvocata Chec, che difende l’uomo.

 

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