GROSSETO. Nella notte di domenica 30 ottobre, alle 3 si devono rimettere gli orologi: torna infatti l’ora solare, e le lancette dovranno essere spostate un’ora indietro. Potrebbe essere l’ultima volta che succede: infatti tra le tante proposte, necessarie per combattere la crisi energetica, c’è anche quella di mantenere permanentemente l’ora legale tutto l’anno. Una decisione che cambierà la vita di tutti.
Al momento l’ora solare durerà per i prossimi cinque mese: il ritorno al cambio dell’ora, dalla solare alla legale, scatterà nell’ultimo weekend del marzo 2023, tra sabato 25 e domenica 26 marzo dell’anno prossimo. Gli orologi dovranno essere spostati avanti di un’ora.
Come sempre dunque, farà giorno un’ora prima e il buio arriverà in anticipo. Le giornate sembreranno più corte, anche se ovviamente non è così. Il cambio tra ora solare e ora legale avviene di notte: l’idea è arrecare meno disagio possibile ai trasporti. Un passaggio che aiuta il risparmio energetico, ma che per alcune persone può provocare fatica, stress e malesseri vari: colpa del “ritmo circardiano”, l’orologio interno del corpo umano, per un cambiamento non graduale.
Nessun problema per gli apparati tecnologici
Gli smartphone e i device elettronici connessi a Internet si aggiorneranno da soli. Da cambiare l’orario, a mano, solo per gli orologi da polso o da parete. Per quanto tempo dovremo convivere con l’ora solare? Per circa cinque mesi.
Perché mantenere l’ora legale
Molte sono le voci su una proroga dell’ora legale nel prossimo futuro: il tema del cambio di orario è tornato d’attualità dopo un appello della Società italiana di medicina ambientale (Sima) per adottare l’ora legale in modo permanente per risparmiare sull’energia.
«Eliminare il passaggio all’ora solare – ha spiegato il presidente Alessandro Miani – consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno. E, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio».
Ma c’è anche chi non è convinto della convenienza: con l’ora legale permanente non sembra esserci un particolare vantaggio da un punto di vista energetico, perché quell’ora che si guadagna la sera, molto probabilmente la si riperde la mattina dal momento che ci si sveglia col buio. Alla fine il vantaggio medio non è altissimo. Senza considerare che servirebbe un accordo unanime fra tutti gli stati.
Perché invece mantenere l’ora solare
Prima della crisi in Ucraina, la società di distribuzione Terna aveva calcolato che negli ultimi quindici anni, nel periodo fra il 27 marzo e il 30 ottobre, quando vige l’ora legale, sono stati risparmiati 10 miliardi di kilowattora, pari a 1,8 miliardi di euro.
Nel 2018 il Parlamento europeo ha approvato con oltre l’ottanta per cento dei “sì” l’abolizione dell’obbligo dell’alternanza ora solare-ora legale, lasciando liberi gli Stati di scegliere se adottarla o meno.
Se una persona dorme ogni giorno dalle 23 alle 7, nei mesi estivi per esempio il sole sorge ben prima delle 7, e utilizzando l’ora legale è possibile sfruttare l’ora di luce dalle 6 alle 7 e ritardare di un’ora l’accensione della luce elettrica alla sera. Ma è anche vero il contrario nell’inverno: chi si alza sempre all’alba è costretto ad accendere le luci, così come siamo costretti a fare prima nel pomeriggio.