GROSSETO. La Camera di commercio invita i parlamentari del territorio, quindi di Grosseto e Livorno, a un incontro per parlare della Tirrenica, il prossimo 5 settembre. La richiesta, dopo quasi 60 anni di attesa, è che l’autostrada, o comunque l’adeguamento dell’Aurelia, diventi una priorità. E che si parta dai maledetti 12 km di Capalbio. Uno dei tratti di strada più pericolosi d’Italia.
Vedremo chi risponderà all’appello e, soprattutto, se da quell’incontro arriverà qualcosa in più delle solite promesse, mai mantenute da decenni. In sostanza, dopo tante chiacchiere al vento, la Camera di Commercio chiede ai parlamentari qualcosa di serio sulla Tirrenica.
Qualcosa che vada oltre lo stucchevole “chi c’era prima non ha fatto nulla, ora ci siamo noi e riparte tutto”.
Abbiamo in archivio almeno un centinaio di dichiarazioni così, e il conto è per difetto, dal 2000 in poi, in momenti diversi, dipende da chi governava e chi era all’opposizione.
Dichiarazioni con il Centrodestra che se la prende con il Centrosinistra, con il Centrosinistra che se la prende con il Centrodestra, per un breve periodo con entrambi che se la prendono con i 5 Stelle, quando ministro era Toninelli, e con i 5 Stelle che se la prendono con Centrosinistra e Centrodestra, in un flipper di parole inutili.
Colpa mia, colpa tua, ma quando muore qualcuno, come il povero designer, la sconfitta è di tutti.
Breda: «Il Corridoio tirrenico sia una priorità»
Il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Riccardo Breda ricorda l’impegno dell’Ente sul tema. E continua con forza a chiedere quello che chiede da anni.
«L’ennesima tragedia sull’Aurelia a Capalbio conferma purtroppo ancora una volta che il Corridoio Tirrenico deve essere la priorità: come Camera di Commercio abbiamo avviato da tempo un percorso con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali delle province di Livorno e di Grosseto, per chiedere che la politica si faccia carico di investire celermente sulle infrastrutture che sono davvero indispensabili per la costa toscana».
L’incontro del primo di agosto
«Il primo agosto abbiamo promosso un incontro con associazioni di categoria e sindacati, in cui è stato unanimemente condiviso e ribadito con forza che investire sulle infrastrutture è un nodo centrale per l’economia della costa toscana ed è necessario che su questo tema, cruciale per il futuro della zona, la politica tutta ascolti le istanze del mondo delle imprese e del lavoro. – aggiunge Breda – In seguito a questo momento di confronto, abbiamo subito chiesto un incontro per il prossimo 5 settembre a tutti i parlamentari delle province di Grosseto e Livorno sulle opere particolarmente rilevanti per il nostro territorio».
L’obbiettivo è sollecitare tutte le possibili iniziative per arrivare all’adeguamento del Corridoio Tirrenico, dando priorità al tratto di Capalbio che è il più pericoloso e teatro del recente incidente mortale, affrontando anche nodi infrastrutturali come la bretella di Piombino (prolungamento della strada statale 398) e la strada europea E78 (“Due Mari Grosseto-Fano”), individuate come le opere di competenza governativa su cui è ormai indispensabile avere rassicurazioni.
Breda: «Ci diano rassicurazioni su risorse e tempi»
«È importante avere aggiornamenti su risorse e cronoprogrammi per queste infrastrutture di rilevanza nazionale e chi ha le competenze deve prendere impegni concreti per la costa toscana, che non può più aspettare e continuare a subire le conseguenze che l’inadeguatezza delle nostre infrastrutture ha sulla sicurezza e sull’economia dei territori», chiude il presidente.
Simiani: «Siamo tornati indietro di decenni»
Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, fa notare come gli ultimi tre anni abbiano portato più passi indietro che avanti.
«Sulla Tirrenica, e conseguentemente sulla messa in sicurezza dell’Aurelia, le chiacchiere stanno a zero. Dopo 30 anni di dibattiti che hanno coinvolto governi di centrodestra, di centrosinistra e tecnici, eravamo giunti, con l’esecutivo guidato da Mario Draghi, a una svolta significativa con il passaggio di consegne ad Anas e con tratti già cantierabili. Con i tre anni di governo Meloni e con Salvini al ministero delle Infrastrutture siamo tornati indietro di decenni: zero finanziamenti, risorse tolte e tempi che si allungano, nonostante alcuni lotti possano essere già attivati. E tutto questo con il complice silenzio dei parlamentari e delle forze politiche territoriali della destra che, pur di difendere i loro leader, hanno sacrificato la sicurezza stradale e lo sviluppo del territorio. Basta vedere come tutte le molteplici proposte presentate in Parlamento in questa legislatura dal Pd siano state bocciate dalla maggioranza».
Rossi: «Salvini intervenga adesso, dopo aver chiuso la partita del ponte sullo stretto»
Interviene anche il deputato grossetano di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi.
«Negli ultimi anni, dopo un lungo periodo di inefficienza da parte dei governi di centrosinistra, quando Giani millantava importanti conoscenze al governo, per poi non aver fatto niente, finalmente arrivava il governo Meloni. Questo governo ha dimostrato di saper portare avanti progetti concreti, come il ponte sullo stretto. Così ha fatto con la Ss1 Aurelia, sbloccando definitivamente la situazione dopo che la sinistra al governo, regionale e nazionale, se ne era completamente dimenticata. Ora diventa fondamentale proseguire su questa strada. Infatti, dopo il passaggio dei progetti da Sat ad Anas, occorre destinare le risorse necessarie per i primi due lotti, già cantierabili, della Ss1 Aurelia».
«Sul tema – ricorda Rossi- sono intervenuto più volte con interrogazioni parlamentari e ordini del giorno, a dimostrazione dell’attenzione costante rivolta alla sicurezza stradale e alla necessità di avere risposte concrete per il territorio maremmano, e, su questo, il governo Meloni non si è mai sottratto, come neppure il ministro Salvini».
«Pertanto, è necessario che il ministro Salvini intervenga adesso, dopo aver chiuso la partita del ponte sullo stretto di Messina, al fine di avviare i lavori di messa in sicurezza della Ss 1 Aurelia, già definita dal governo stesso e dalle forze sociali, priorità nazionale. Per unire in Nord è il Sud del Paese serve l’infrastruttura del Tirreno, con maggiore sicurezza e sviluppo per la nostra provincia e per l’intera costa».



