The Kolors: Stash dal palco ringrazia il professore di Grosseto | MaremmaOggi Skip to content

The Kolors: Stash dal palco ringrazia il professore di Grosseto

Un omaggio al suo passato in Maremma ma anche a Giovanni Lanzini, che negli anni delle medie alla Galilei è stato suo docente di musica
The Kolors Lanzini
Da sinistra: Stash (il frontman del The Kolors) e il professore clarinettista Giovanni Lanzini

GROSSETO. Per la città il 29 giugno è stata una doppia festa. Il concerto dei The Kolors in piazza Dante, durante il festival “GRande estate”, si è trasformato in un piccolo viaggio nei ricordi. Oltre all’invito sul palco del sindaco come promesso via radio, Stash, il frontman della band, ha omaggiato la sua vecchia scuola e il professore di musica.

In Maremma ha alcuni parenti e proprio a Grosseto ha frequentato le medie. I suoi primi anni di formazione lo hanno aiutato a diventare quello che è adesso, sviluppando una innata passione per la musica. Anche per questo ha tenuto a ricordare una parte del suo percorso davanti a tutti. «Ho fatto la Galileo Galilei a Grosseto» – ha gridato il cantante davanti alla folla.

Poi la sua voce si è fatta più dolce. «Mi hanno detto che il professor Lanzini ha fatto un post oggi su Facebook, lo voglio ringraziare tantissimo perché è anche grazie a lui se siamo qui stasera» ha ricordato Stash.

«Grazie prof», ha concluso su uno slancio di chitarra elettrica, poco prima di tornare a esibirsi.

 

 
 
 
 
 
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Stash, alla anagrafe Antonio Fiordispino, ha infatti frequentato le medie Galileo Galilei a Grosseto, in via Garigliano. E Giovanni Lanzini, insegnante di musica in quella scuola, è stato anche il suo professore. Evidentemente è rimasto molto impresso al cantante e ha voluto ricordarlo con affetto davanti a una piazza gremita.

«Non me lo aspettavo, è una doppia emozione»

Giovanni Lanzini, famoso anche per essere un abile clarinettista, voleva andare al concerto ma per terminare alcune prove non è riuscito a essere presente in piazza Dante. «Purtroppo me lo sono perso – dice Lanzini – ho seguito alcune canzoni dai telefoni di amici che lo stavano riprendendo. Quando Stash mi ha salutato hanno iniziato ad arrivare un sacco di messaggi. Mi emoziona sempre quando un ex alunno mi ricorda, questa volta è stata doppia perché è stata una vera sorpresa».

Lanzini aveva scritto su Facebook il giorno prima per invitare ad andare a vedere il concerto. Poi tra i commenti sul social è spuntato anche quello di Stash. «Super prof – dice col profilo dei The Kolors – Spero abbia sentito il ringraziamento dal palco. Sarebbe stato bellissimo darle un abbraccio. Grazie».

«Carissimo Antonio – risponde Lanzini – non ero in piazza perché sono tornato tardissimo da una prova ma ti ho ascoltato in streaming e sei stato e siete stati semplicemente emozionanti. Non sai quanti messaggi dei tuoi saluti dal palco mi sono arrivati. Assolutamente fiero di te. Se domani ti fermi a Grosseto mi piacerebbe davvero abbracciarti».

The Kolors Lanzini
Il commento di Stash al post di Lanzini

 

«Si è riconfermato affettuoso com’era»

Camuffato dal nome d’arte, il professore inizialmente non sapeva che dietro a Stash ci fosse il suo ex alunno Antonio Fiordispino. «Una volta che ho saputo chi fosse, anche se è passato qualche annetto, mi sono ricordato – dice Lanzini – con il suo messaggio dal palco si è riconfermato affettuoso come un tempo, un lato del carattere che già lo contraddistingueva da bambino. Il fatto che abbia tenuto così tanto a ricordare la sua scuola e il suo professore di musica dice molto. Il suo “se sono qui è anche merito suo” è uno dei ringraziamenti più belli che abbia ricevuto»

Una dimostrazione d’affetto che fa bene anche al cuore, ma anche al mondo della scuola. «Questo ci dimostra che i rapporti umani significano molto, sono un valore che fa la differenza – conclude Lanzini – Nonostante la scuola a volte sia guardata con occhi inquisitori e che alcuni insegnanti siano vessati dagli studenti, certe cose dimostrano che si può sempre fare la differenza. Un ricordo così bello di un momento della propria vita mette in luce l’importanza non solo dei professori ma anche di tutto il mondo della scuola»

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