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Terza, uomini da tripletta: Formiconi e De Witt

I due attaccanti di Atletico Grosseto e Pitigliano stanno facendo la differenza. E le triplette non si scordano mai
Alessandro Formiconi in azione

di Giancarlo Mallarini

GROSSETO. Segnare una doppietta è esaltante, firmare una tripletta è aristocratico. Anche in amichevole, anche nelle sfide tra amici o in pineta. Il sapore resta inalterato anche in Terza categoria. Nelle otto gare precedenti scintillano quelle di Tommaso De Witt e Alessandro Formiconi.

Tommaso ha 24 anni da tre gioca nell’Atletico Grosseto 2015 con i gradi di punta. Il 17 ottobre firma la seconda tripletta del suo cammino da calciatore. Lo fa nella gara interna contro l’Aurora Pitigliano, era il terzo turno di campionato, terminata 4-3. A distanza di tempo ricorda tutto perfettamente.

«Per tutto il primo tempo sono rimasto seduto in panchina. Mister De Blasi mi ha chiamato ad inizio ripresa. Entrando in campo non potevo prevedere quello che sarebbe successo. Era una gara sempre in bilico con l’avversario pronto a colmare il divario dei miei due gol iniziali. Al 90’ ecco l’occasione propizia, ecco il terzo asso, quello che ha significato il successo».

Cosa hai avvertito?

«Una liberazione interna, un vuoto allo stomaco, adrenalina allo stato solido. Sono sensazioni potenti, autonome, che cavalchi in libertà, che ti spingono avanti cancellando di colpo i periodi di buio. Conservo tutto gelosamente, senza dimenticare niente».

Una dedica?

«A nessuno in particolare. Diciamo che l’ho intitolata a me stesso».

De Witt con mister De Blasi

Formiconi, quelle tre reti a Capalbio

Alessandro Formiconi, 30 anni a dicembre, gioca da sempre nell’Aurora Pitigliano, il suo paese.

Ha trovato la prima tripletta personale sul terreno del Capalbio Calcio conquistando anche il trono della classifica marcatori.

«Sono soddisfazioni, che riempiono il cuore e la stagione in un campionato ricco di mille difficoltà come questo post Covid. Li definisco tre raggi di sole e li dedico alla mia carnale passione per questo sport, che pratico da quando avevo 5 anni indossando sempre questa maglia che adoro».

Un desiderio?

«Pitigliano da sempre è una piazza importante e la vorrei vedere in una categoria più consona al suo passato. Un desiderio che condivido con tutto il gruppo e l’intera società di cui ammiro gli sforzi e la sofferenza con cui porta avanti questa avventura».

Cosa ti ha detto l’allenatore?

«Si è congratulato, stop. Il calcio è sport di squadra, l’individualismo non è contemplato. Occorre sempre guardare all’insieme dove ognuno deve fare il proprio dovere, serve correre. Noi vogliamo farlo guardando ai playoff».


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